San Paolo Un nostro connazionale, Giorgio Scanu, 66enne originario di Donigala Fenughedu, una frazione di Oristano, è stato linciato l'altro ieri in Honduras, uno dei paesi più violenti al mondo. Ad aggredirlo una folla inferocita di circa 600 persone, tra cui donne e minori, che sono entrati nella sua casa e lo hanno attaccato con coltelli, pietre e machete mentre la polizia, accorsa sul posto, non ha fatto nulla per evitare la tragedia. Il linciaggio è avvenuto nella residenza dell'italiano situata nel quartiere di Los Mangos, nel centro di Santa Ana de Yusguare, un paesone di 10mila abitanti 130 km a sud della capitale Tegucigalpa, dove tutti si conoscono.
Il delitto è avvenuto poco dopo le 3 del pomeriggio dell'altro ieri, quando in Italia era quasi mezzanotte. Le cruente immagini del linciaggio sono state diffuse dal quotidiano honduregno La Prensa e hanno fatto subito il giro del mondo sul web. L'elemento scatenante del linciaggio secondo le testimonianze raccolte dal quotidiano El Heraldo - che ha invece scelto di non divulgare le cruente immagini - sarebbe la presunta uccisione da parte di Scanu di un senzatetto noto in paese e identificato come Juan de Dios Flores, che gli aveva tagliato un albero del suo giardino. Secondo fonti della polizia locale, non era la prima volta che Scanu era violento con gli abitanti di Santa Ana de Yusguare e, sempre per presunti danni al suo giardino, in passato aveva ferito una donna del paese alla mano.
Dalle immagini si vede il nostro connazionale tutto insanguinato, tremante e con ferite multiple sul corpo mentre supplica aiuto e pietà. La folla lo ferisce alle gambe con i machete mentre getta contro la sua casa pietre enormi, lui varca la soglia e si nasconde sotto un forno-barbecue ma è tutto inutile. La polizia accorsa impedisce ad altri di entrare nella casa di Scanu ma a terminare il linciaggio con un'enorme pietra sono sufficienti gli energumeni che sono già entrati. A quel punto il nostro connazionale non dà più segni di vita, probabilmente ha il cranio fracassato ed è inutile la tardiva corsa all'ospedale. «Dai Guito! Dai Guito! (un diminutivo di Giorgio in spagnolo, ndr) Morirai! Uccidete questo cane! Uccidetelo!», si sente gridare uno degli uomini entrati nella casa di Scanu che hanno preso parte al linciaggio.
Il procuratore che sta indagando sul caso, Marvin Zelaya, ha dichiarato a El Heraldo che gli agenti «hanno agito con negligenza e non hanno fatto quanto stabilito dai protocolli. C'erano 50 poliziotti e dovevano fare qualcosa per prevenire la morte di questa persona, quindi ci sarà sia responsabilità amministrativa che penale, perché quando li ho attivati avevo detto loro di salvare questo cittadino». Il pubblico ministero ha tutte le informazioni su quanto accaduto, perché dai video a disposizione degli inquirenti estrapolati dalle telecamere di sorveglianza si possono vedere con chiarezza le persone che hanno partecipato al linciaggio.
Chiarisce la dinamica il comunicato diramato dalla locale Segreteria per la Sicurezza: «Questo pomeriggio (l'altro ieri notte in Italia, ndr) una folla inferocita di circa 600 persone armate ha fatto irruzione in una proprietà privata con l'intenzione intenzione di togliere la vita a un cittadino straniero residente nel comune di Yusguare e nell'attacco armato hanno anche incendiato la sua abitazione e la sua auto». Il linciaggio è stato condannato unanimemente in Honduras e la Farnesina sta seguendo il caso, purtroppo, l'unica certezza è che Scanu è morto, massacrato.
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