Quando la narrazione mette in farsa la mitologia

Varoufakis paragonato a Narciso, Tsakalotos come il matematico Euclide. È la sagra delle bestialità

Quando la narrazione mette in farsa la mitologia

Roma - Male che vada ci saranno le banconote emesse dalla Bce nel 2013 con l'effigie di Europa, la principessa fenicia rapita da Zeus e che ha dato nome al continente, a ricordare le radici elleniche dell'Unione. Ma al netto di questo paradosso, la narrazione pubblica delle vicende greche è stata un trionfo di evocazioni dell'immaginario classico. In questi mesi la lettura dei quotidiani si è trasformata in una sorta di ripasso dei impolverate nozioni liceali.

A questo esercizio anche le ultime ore hanno offerto il loro contributo, con la nomina del nuovo ministro delle Finanze, Tsakalotos, nome di battesimo Euclide, immediato richiamo al più grande matematico della storia. Ma al di là dei nomi sono le immagini a scorrere come in un caleidoscopio di antichi frammenti. C'è il «labirinto» in cui Tsipras ha portato la Grecia, istantanea che richiama il labirinto di Cnosso costruito da Dedalo, con tanto di Minotauro. Così si sente parlare del «pomo della discordia» (la mela d'oro con su scritto «alla più bella» fatta rotolare dalla dea Eris durante le nozze di Teti e Peleo) oppure l'immagine più classica, quella della Grecia come «cavallo di Troia», in questo caso della Russia per spalancare le porte dell'Europa.

Se ad Angela Merkel è stato affibbiato il ruolo del «cerbero», favoloso cane a tre teste messo a guardia dell'Ade (e in questo caso dei conti dell'Ue), la premiata coppia Alexis Tsipras e Yanis Varoufakis ha fatto scattare il richiamo ai dioscuri Castore e Polluce o a Narciso. Come ha ricordato Guido Vitiello sul Foglio il primo ministro greco ci ha messo del suo: «Appena eletto raccomandò di non dare ascolto alle Cassandre; e più di recente si è richiamato ad Antigone e al conflitto tra la legge scritta e gli ideali superiori di giustizia». Inoltre «come vicepremier si è scelto uno che paragona la Grecia a Sisifo, costretta a tirar su un macigno per vederlo ogni volta rotolare a valle». Il solito Varoufakis è stato identificato come il Centauro (metà uomo e metà cavallo), per via della passione per le moto. Così come molti hanno ricordato che nessuno tra i governanti di Atene è in possesso del tocco di Re Mida.

Lo «storytelling» continua con la Grecia identificata come il «tallone d'Achille» d'Europa, con il rischio che l'Eurogruppo «pianti in asso» Atene (dall'abbandono di Arianna da parte di Teseo sull'isola di Nasso).

Così come nel corso della trattativa non sono mancati i riferimenti alla «tela di Penelope» di Tsipras (tessuta di giorno e disfatta di notte). Insomma la coltre leggendaria avvolge la narrazione del presente, anche se come sottolineato da Dagospia per Tsipras il rischio di trasformarsi «da mito in mitomane» è sempre lì in agguato.

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