La verità detta alla mamma: "Le tue bimbe sono morte"

Gli psicologi: "A ucciderle è stato tuo marito"

La verità detta alla mamma: "Le tue bimbe sono morte"

Ora sa. E per Antonietta Gargiulo questi saranno giorni impossibili da dimenticare. La donna, che è uscita dal coma farmacologico due giorni fa, non ricordava nulla dell'agguato da parte del marito, il carabiniere Luigi Capasso e tantomeno poteva sapere che l'uomo, con il quale era stata sposata sedici anni, nove giorni fa ha ucciso le figlie, Alessia e Marina, tredici e otto anni, prima di rivolgere la pistola d'ordinanza contro se stesso.

Antonietta, che si trova ricoverata ancora in terapia intensiva al San Camillo di Roma, dove ha subito tra gli altri un intervento di ricostruzione della mandibola danneggiata da uno dei proiettili sparati da Capasso, sta migliorando ma non può muoversi e oggi non sarà ai funerali delle figlie, fissati per le 11 nella parrocchia di San Valentino, a Cisterna di Latina. «Aspettate la madre - scriveva ieri una sua concittadina sul sito Facebook della parrocchia -. È inumana questa cosa di non farla partecipare al funerale delle proprie creature. Avrà un ulteriore trauma. Vi prego, ve lo chiedo da mamma». Ma Antonietta è intubata e dovrà restare ancora in ospedale. Darle la notizia della morte delle figlie e spiegarle quale è stata la mano che le ha uccise non è stato facile. Era proprio questo l'incubo che si è trovato di fronte in questi giorni chi le vuole bene. A dirle la verità, dopo una attenta valutazione da parte dei medici, è stato un familiare, assistito da due sono psicologhe, che hanno avviato una conversazione relativa al suo stato di salute. Le hanno anche spiegato perché non ricordava assolutamente nulla di quanto era accaduto. Gli psicologi si sono mossi con estrema cautela, grazie anche all'apporto dei familiari, le due sorelle e il fratello della donna, e dei medici, che piano piano l'hanno guidata fino alla scoperta della terribile verità.

«Appena messa al corrente, non ha mostrato una vera e propria reazione - spiega la portavoce del San Camillo -. Ma questo particolare potrebbe essere dovuto al fatto che il suo viso è completamente immobilizzato dopo il delicato intervento che ha subito alla mandibola. L'equipe di psicologi ora la seguirà durante l'elaborazione del lutto. Fondamentale è stato l'apporto dei familiari, che hanno dato un valido contributo nella comunicazione».

Oggi a Cisterna di Latina è lutto cittadino, con le bandiere a mezz'asta, e su maxi-schermo allestito nel piazzale della parrocchia, chi non riesce ad entrare in chiesa, potrà partecipare alle esequie di Alessia e Martina.

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