Enrica Sabatini, esponente dell'Associazione Rousseau ed autrice di "Lady Rousseau", il libro che è stato presentato oggi in Senato, ne è certa: le idee del MoVimento 5 Stelle sono state tradite. Ma non c'è un solo "sicario": sono tante le vicende che hanno accompagnato l'involuzione delle idee del mondo pentastellato. E anche i protagonisti di questo "tradimento" sono difficilmente elencabili. Perché è l'idea originaria in se stessa a non esistere più (almeno nell'attuale MoVimento). Il nome di Giuseppe Conte, però, ricorre più spesso di altri.
Chi è il sicario del MoVimento 5 Stelle?
"I principi sono stati traditi e disattesi. Il sicario non è stata una persona ma chi avrebbe dovuto tenere i principi saldi ha messo in campo una serie di azioni che hanno destrutturato quei principiu. Alcune di queste azioni sono state legate al conflitto d'interessi, all'abuso di potere ed al tradimento delle regole che la comunità si era data. Per non parlare della falsa partecipazione. Non erano queste le modalità autentiche con cui il MoVimento 5 Stelle avrebbe dovuto operare. Il sicario non è una persona ma l'aver tradito un modello".
Quindi, "Lady Rousseau", avrebbe evitato di assecondare Conte come leader?
"Io credo che l'idea di un leader, a prescindere da Giuseppe Conte o Mario Rossi, con poteri così assolutistici sia contradditoria rispetto a come il MoVimento 5 Stelle era stato immaginato. Noi ci eravamo basati sul concetto di leaderless (una leadership fludia e di gruppo, ndr). I verticismi non hano nulla a che fare con il MoVimento 5 Stelle. Il problema non è la persona ma il modello".
L'Alternativa c'è sarà in campo al prossimo appuntamento elettorale...
"Io non ragiono sulla base di appuntamenti elettorali. Il MoVimento, quando è nato, aveva molti obiettivi ma non quello di entrare nelle istituzioni. Gianroberto Casaleggio voleva che i cittadini svolgessero un ruolo sociale, rivendicando un diritto di pressione. Il resto è stata una conseguenza. Una comunità così amplia non poteva che fare un balzo in avanti. Però, oggi, dobbiamo chiederci se il grande potere risieda all'interno o all' esterno alle istituzioni. I referendum attivano più persone delle elezioni: le persone non aderiscono più ad un partito. Adesso le nuove generazioni vogliono le grandi battaglie, come nel caso della cannabis e dell'eutanasia. Il vero potere politico e civico si svilupperà attorno a queste forme. E movimenti e partiti, con buone probabilità, saranno superati da qualcosa di nuovo".
"Lady Rousseau" sarà in campo per le prossime elezioni politiche?
"Io sarò sempre in campo per attivare le modalità partecipative che consentono alle persone di dire la loro. In questo ci sarò sempre. Oggi, però, non conosco la forma di questo impegno. So soltanto che ci sarò".
Nel libro lei racconta un episodio su Di Battista: sarebbe stato violato un regolamento per evitare che divenisse leader. Lei ha un'amicizia con Di Battista ma Repubblica, questa mattina, parla di un incontro tra l'ex parlamentare, Marco Travaglio e Giuseppe Conte...
"Io ed Alessandro siamo amici. Nel libro racconto anche com'è nata, da attivisti, la nostra amicizia. Deciderà per conto suo: non deve rendere conto a me. Ma pensiamo entrambi che la partecipazione possa declinarsi anche al di fuori dei palazzi. Quel che deciderà del suo futuro, però, e lo ripeto, lo sa soltanto lui".
Che cosa avrebbe fatto il MoVimento 5 delle Stelle delle "piazze del Vaffa" di diverso rispetto a quello di Conte?
"Avrei lavorato sempre di più per una partecipazione autentica, che non significa chiedere alle persone se "vogliono questo" o "questo". Com'è avvenuto nel caso degli esecutivi. Bisogna attivare un processo di consapevolezza interno alla comunità. Ridurre la partecipazione ad un "sì" o "no" non rappresenta, per me, la forma definitiva di partecipazione cui aspiro. I cittadini andavano coinvolti sempre, in ogni occasione possibile. Quello che è stato fatto ha costituito tuttavia una buona partenza".
Come, secondo il suo punto di vista, Conte ha tradito gli ideali originari del MoVimento 5 Stelle?
"L'assetto di ora non ha nulla a che fare con l'impostazione iniziale. Oggi non vengono rispettati principi e valori con cui ci siamo presentati al Paese. Accettare rimborsi elettorali, ad esempio, non era previsto. Stesso discorso per i due mandati: era un pilastro. Ma anche la partecipazione vera, come nel caso delle "Quirinarie" che non si sono svolte per l'ultimo giro di boa del Colle. Il fatto di aver promesso che ci saremmo posti sempre in maniera autonoma rispetto al contesto partitico. La politica, per noi, non sarebbe mai dovuta divenire una professione. Tirendiconto.it è stato disattivato: è una violazione della trasparenza che avevamo proposto e che ci eravamo imposti".
Questa storia dei ricorsi sullo statuto com'è destinata ad evolvere?
"Loro, annunciando il voto per dopo il primo marzo, hanno comunicato che, al netto della decisione del Tribunale di Napoli, andranno avanti per quella strada. Non capisco che strategia ci sia dietro. Sposteranno la palla in avanti ma immagino che le persone che hanno fatto ricorso sulla prima votazione, ricorreranno poi anche nei confronti di questa seconda votazione. E il tutto arriverà a ridosso delle elezioni politiche.
Il tema politico è che Grillo, che è il garante, ha spiegato come dovrebbero fare, ossia votare l'organo collegiale su Rousseau, ma loro insistono e stanno prendendo decisioni in contrasto con il garante e con l'ordinanza del Tribunale".
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