«Violazioni e dichiarazioni vergognose». L'organizzazione «Un Watch» sbarca in Italia con il suo direttore esecutivo, Hillel Neuer, e rende noto il suo reclamo contro Francesca Albanese, la discussa «Special rapporteur» dell'Onu, l'italiana che si occipa dei diritti umani nei territori palestinesi ed è già finita sotto i riflettori - in particolare dopo il 7 ottobre - per le sue posizioni ostili a Israele. «Più a fondo siamo andati con le ricerche, più abbiamo scoperto le manipolazioni subdole di questa signora», ha scritto ieri su «X» l'agguerritissimo direttore della ong.
Avvocato internazionalista, Neuer ama presentarsi anche come «diplomatico, scrittore e attivista» ed è anima di questa organizzazione non governativa che da Ginevra monitora le Nazioni unite e le sue agenzie, fra le quali la contestatissima Unrwa, accusata - nonostante le smentite dell'Onu - di essere compromessa per le venature di antisemitismo e simpatia pro Hamas. «Un Wacth» è infatti una ong dichiaratamente filo-israeliane, è sostenuta dalle comunità ebraiche della diaspora e vede come il fumo negli occhi la linea«pro Palestine» delle organizzazioni internazionali e la mobilitazione che - nelle università e non solo - spesso giustifica la «resistenza» di Gaza, col rischio di minimizzare il ricorso al terrorismo.
Oggi Neuer sarà a Milano e promette «grandi rivelazioni». Occasione della visita un evento al teatro Franco Parenti di Milano: «Una grande conferenza internazionale» scrive l'associazione promotrice «SetteOttobre». Ospiti Eylon Levy, ex portavoce del governo israeliano; Rawan Osman, fondatrice di «Arabs Ask», un forum che cerca di sfatare gli stereotipi antisemiti nel mondo arabo; e appunto Neuer, che ieri ha scritto: «Mi sto recando in Italia per presentare il nostro dossier su Francesca Albanese. Il giorno della resa dei conti si avvicina».
Il reclamo contro la «rapporteur» Onu è indirizzato ad António Guterres, segretario generale dell'Onu e a Volker Turk, alto commissario per i diritti umani. Ieri è stato pubblicato un primo estratto. E su cosa verte? L'esposto è presentato «ai sensi dell'articolo 3 del Codice di condotta delle procedure speciali delle Nazioni Unite - si legge - per le gravi violazioni delle regole delle Nazioni Unite e dell'etica professionale da parte di Francesca Albanese». «Questo - prosegue - si aggiunge alle vergognose dichiarazioni e azioni della signora Albanese». «Ha scritto - si legge - che l'America è soggiogata dalla Lobby ebraica», «dipinge abitualmente gli israeliani come nazisti», «nel novembre 2022, la signora Albanese ha detto a una conferenza di Hamas: "Avete il diritto di resistere"» e - si legge ancora - «dal 7 ottobre ha sistematicamente sbiancato le atrocità di Hamas» e «ha negato che il pogrom del 7 ottobre sia stato il peggior attacco agli ebrei dopo l'Olocausto».
Quanto alle «violazioni», due sono le contestazioni rivolte da Un Watch: una riguarda i compensi, che per la ong sarebbero espletati «in grave violazione dei suoi obblighi solenni ai sensi del Codice di condotta», avendo la sua assistente chiesto che l'onorario «venga trasferito alla Fondazione del suo volontariato che sostiene il suo mandato e il suo lavoro». Infine la missione in Australia, che secondo il reclamo sarebbe stato «sponsorizzato» da «un gruppo di pressione palestinese».
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