"Violentata per due giorni". Fermato il regista da Oscar

Paul Haggis avrebbe stuprato una ragazza straniera, per poi lasciarla all'aeroporto di Brindisi

"Violentata per due giorni". Fermato il regista da Oscar

Avrebbe costretto una donna a subire violenze sessuali per due giorni, lpoi l'avrebbe accompagnata e abbandonata davanti all'aeroporto di Brindisi in precarie condizioni fisiche e psicologiche. Con queste accuse è stato arrestato su mandato della procura di Brindisi Paul Edwards Haggis, sessantanovenne regista canadese, che nel 2004 ha diretto il film Crash! (Contatto fisico), vincitore agli Oscar 2006 di tre statuette, tra cui quella per il miglior film (le altre per la scenggiatura originale, cofirmata dallo stesso Haggis, e per il montaggio). Haggis (che la procura segnala con le iniziali «P.H.» e a cui attribuisce un anno in più, 70) è stato il destinatario di un decreto di fermo di indiziato di delitto e contestuale richiesta di applicazione di misure cautelari, emesso dai pubblici ministeri Antonio Negro e Livia Orlando ed eseguito dagli agenti della Squadra Mobile della Questura della città pugliese, con i colleghi della Polizia di Frontiera. Haggis deve rispondere dei reati di violenza sessuale aggravata e lesioni personali aggravate ai danni della giovane donna, di nazionalità straniera.

La brutta storia si è svolta nei giorni scorsi a Ostuni, nel Salento brindisino, dove il regista canadese è ospite della rassegna cinematografica «Allora FeSt». Haggis e la giovane donna straniera si conoscevano, quindi il regista avrebbe avuto gioco facile a carpire la sua buona fede. Poi avrebbe avuto inizio l'incubo. Haggis avrebbe costretto la donna a ripetuti rapporti sessuali, a seguito di uno dei quali avrebbe fatto anche ricorso a cure mediche. La donna però non avrebbe avuto la forza di ribellarsi per due interi giorni e alla fine è stata notata in aeroporto, in evidente stato confusionale, e soccorsa dal personale della società di gestione Aeroporti di Puglia, e da personale della Polizia di Frontiera. La donna è stata portata negli uffici della Squadra Mobile, dove ha fatto un primo confuso racconto della disavventura, e poi nell'ospedale Perrino di Brindisi per essere sottoposta al cosiddetto «protocollo rosa» destinato alle vittime di violenza. Ritrovata un po' di lucidità, la vittima ha formalizzato la denuncia riferendo circostanze più precise che sono state in un secondo momento verificate dagli investigatori. Nel provvedimento è richiesto l'incidente probatorio della parte offesa finalizzato a cristallizzare le dichiarazioni della vittima.

Haggis non è nuovo ad accuse di violenze sessuali. Il regista sta affrontando una causa civile negli Stati Uniti: l'addetta stampa Haleigh Breest lo accusa di averla stuprata dopo una première nel 2013. Dopo la formalizzazione delle accuse, avvenuta nel 2017, altre quattro donne si sono fatte avanti accusando Haggis si averle aggredite o molestate sessualmente. Il canadese nega recisamente tutte le accuse, e ha controdenunciato la Breest, con cui sostiene di avere avuto un rapporto consenziente, per diffamazione e per estorsione per 9 milioni di dollari (la mozione è stata respinta dal giudice). Del caso si era tornati a parlare l'anno scorso quando Haggis aveva chiesto al giudice di velocizzare la causa civile, dichiarando di non essere più in grado di pagare le spese legali (che allora ammontavano già a due milioni di dollari) anche a causa della difficoltà a trovare scritture per lo stigma provocato a Hollywood dalle gravi accuse.

Haggis è autore in tutto di cinque film (il più famoso dopo Crash è Nella Valle di Elah del 2007) e il suo ultimo lavoro da regista risale al 2015, quandò firmò la miniserie tv Show Me a Hero.

Il regista, che ha quattro figli frutto di due diversi matrimoni con Diane Christine Gettas e Deborah Rennard, è noto anche per la sua militanza nella chiesa di Scientology, poi abbandonata nel 2009 perché in disaccordo con il no dell'organizzazione fondata da Ron Hubbard ai matrimoni gay.

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