"Da Salvini nessun abuso". La verità sui voli di Stato

Si chiude un altro capitolo giudiziario per Matteo Salvini: nessun illecito amministrativo da parte sua nell'utilizzo dei voli di Stato in qualità di ministro dell'Interno

"Da Salvini nessun abuso". La verità sui voli di Stato

A distanza di 24 mesi, la procura della Repubblica al tribunale ordinario di Roma (collegio per i reati ministeriali) ha stabilito che l'allora ministro dell'Interno Matteo Salvini non ha commesso abusi nell'utilizzo dei voli di Stato. Nel corso del suo mandato ministeriale, infatti, il leader della Lega ha rispettato "i criteri di economicità, celerità di spostamento e di impiego razionale delle risorse nell’esercizio delle proprie funzioni di ministro dell’Interno".

Si chiude un altro capitolo per Matteo Salvini, che si era aperto a maggio 2019 con un'inchiesta giornalistica per poi arrivare, nel dicembre dello stesso anno, all'accusa di abuso di ufficio. 35 i "voli sospetti" dell'ex ministro, trasferte che la Corte dei conti a suo tempo aveva già archiviato perché non c'erano gli estremi per il danno erariale ma che erano state comunque considerate illegittime. Pertanto, la documentazione era stata trasferita alla procura di Roma e da qui al tribunale dei Ministri.

Ora, però, è arrivata la richiesta di archiviazione, che di fatto toglie ogni dubbio sull'utilizzo legittimo da parte di Matteo Salvini dei mezzi del dipartimento di Pubblica sicurezza o dei Vigili del fuoco. Nessun abuso da parte dell'ex titolare del Viminale, come già a più riprese aveva spiegato lui. Nel suo documento, la Procura ha specificato che i costi per gli spostamenti "non appaiono essere palesemente superiori a quelli che l’amministrazione dell’Interno avrebbe sostenuto per il legittimo utilizzo di voli di linea da parte del ministro e di tutto il personale trasportato al suo seguito".

Inoltre, sempre stando a quanto verificato dalla Procura,i documenti hanno confermato "che l’utilizzo dei velivoli è avvenuto da parte dell’onorevole Salvini nell’esercizio delle proprie funzioni di ministro dell’Interno, circostanza che impone di tener conto anche dei dispositivi di protezione eccezionale (primo livello) di cui tale autorità è destinataria". Nessun elemento, quindi, porta alla colpevolezza di Matteo Salvini, anche perché, come si legge nella richiesta di archiviazione, per il corretto impiego di questo dipo di voli "occorre garantire un numero minimo di prove di volo con addestramento dell’equipaggio. La procura della Giustizia contabile ha escluso la ricorrenza di elementi sufficienti a sostenere in giudizio una contestazione di responsabilità amministrativa, in relazione alla ritenuta impossibilità di dimostrare la sussistenza di un danno erariale".

Matteo Salvini non si è mai tirato indietro, è stato il primo a mostrare la documentazione inerente i voli di Stato e quelli con i mezzi delle forze di polizia da lui utilizzati. A seguito dell'inchiesta giornalistica, il Viminale nel maggio 2019 aveva reso noto che "in nessun caso il ministro ha utilizzato questi servizi per motivi estranei al suo ruolo istituzionale. Salvini è abituato a utilizzare voli di linea, rigorosamente in economy, nonostante abbia il livello di tutela personale più elevato".

La Procura ha messo il punto definitivo a questa vicenda,

sottolineando che "può trarsi una interpretazione univoca". Nessun dubbio, quindi, per il sostituto procuratore Laura Condemi che ha firmato la richiesta di archiviazione per Matteo Salvini.

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