Voto "oscurato" nei Comuni per otto milioni di elettori

Si avvicinano le amministrative, forse a giugno. Ma Covid, guerra e crisi mettono la sordina

Voto "oscurato" nei Comuni per otto milioni di elettori

Bombe, rincari, crisi energetica e il Covid che non molla mentre l'Italia riapre a fatica. Così le elezioni amministrative rischiano di diventare un voto oscurato. Non c'è una data, ma una finestra per il primo turno: tra il 15 aprile e il 15 giugno. Ma i circa otto milioni di italiani che saranno chiamati alle urne per il rinnovo di 970 sindaci, probabilmente andranno al seggio il 12 e il 13 giugno per il primo turno, in concomitanza con i cinque referendum sulla giustizia che hanno passato l'esame della Corte Costituzionale. Mentre per i ballottaggi si potrebbe andare oltre, al 26 e 27 giugno. Si voterà in 25 capoluoghi di provincia, di cui 4 di regione: Catanzaro, Genova, L'Aquila e Palermo. Urne aperte in altre città importanti come Parma, Verona, Padova e Taranto.

Nonostante l'oscuramento mediatico dovuto alla guerra, l'appuntamento politico arriva dopo le tensioni che hanno agitato partiti e coalizioni durante la tribolata corsa per il Quirinale. I due fronti principali, quello giallorosso e il centrodestra, sono in fase di scomposizione in molti territori. A Genova a tentare il bis sarà Marco Bucci, candidato civico appoggiato dai tre partiti principali del centrodestra e dal governatore ligure Giovanni Toti, nonostante le recenti polemiche tra quest'ultimo e la Lega. Ma Bucci, in una tornata che sembra premiare il civismo, raccoglie anche le simpatie di Azione e Italia Viva. I calendiani non lo appoggeranno con il simbolo, però hanno annunciato un'indicazione di voto in suo favore. Iv non ha ancora sciolto la riserva, ma non piace ai renziani il patto del candidato di centrosinistra Ariel Dello Strologo con il M5s. Asse giallorosso che regge anche a Palermo, dove il Movimento ha dato il via libera, nonostante le divisioni interne, a Franco Miceli, presidente dell'Ordine nazionale degli architetti ed ex assessore con Leoluca Orlando dalla lunga militanza nel Pci-Pds. Una storia politica, ma un alto profilo civico. Che dovrebbe riscuotere l'ok da parte del Pd, che oggi ha in programma un'assemblea provinciale con il responsabile Enti Locali del Nazareno Francesco Boccia. Il centrodestra invece al momento è diviso e per Iv correrà il senatore Davide Faraone.

Di nuovo dal campo della cosiddetta società civile viene la candidatura dell'ex calciatore di Serie A Damiano Tommasi. La corsa del volto noto del calcio per la poltrona di sindaco del Comune di Verona è stata ufficializzata sabato dal centrosinistra. In prima linea il segretario dem Enrico Letta a tracciare la strada: «Una candidatura civica e una coalizione larga». Il fronte che proverà a battere il favorito Federico Sboarina, uscente di centrodestra, comprende anche Azione e il M5s, oltre al Pd. Al momento non Italia Viva, ma - come dice Letta - «magari Damiano può fare il miracolo». Con le coalizioni a pezzi e le alleanze a geometria variabile le candidature pescate fuori dall'alveo della politica possono favorire gli accordi.

Parma invece sarà orfana del primo sindaco grillino di una grande città, Federico Pizzarotti, che ha lasciato il M5s nel 2016 per fondare il movimento Effetto Parma.

Dopo due mandati dell'attuale primo cittadino, i pizzarottiani sosterranno insieme al centrosinistra e senza i pentastellati l'assessore alla Cultura Michele Guerra, esperto di cinema e professore all'Università di Parma, un altro civico prestato alla politica che sfiderà l'ex sindaco di centrodestra Pietro Vignali.

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