Zan, sfida di Letta e Sala: "Ora contiamoci in Aula"

Gay pride in tutta Italia. Il sindaco: "Tempo scaduto". Renzi si smarca: soluzione condivisa

Zan, sfida di Letta e Sala: "Ora contiamoci in Aula"

E mentre in tutta Italia, da Milano a Roma, sfilano le voci lgbt della piazza a favore del ddl Zan, il dibattito sulla discussa legge contro l'omotransbifobia si fa sempre più acceso. L'ultimo fine settimana di giugno coincide, infatti, con il culmine degli eventi del Pride month che hanno portato a incontri e dibattiti per tutto il mese. Tra gli slogan scanditi «vogliamo i nostri diritti», «L'Italia è uno Stato laico, Vaticano Stato invasore», poi una «biciclettata arcobaleno» per culminare con il mega evento all'Arco della Pace a Milano dove il sindaco Giuseppe Sala lancia un monito: «Il tempo è scaduto, penso che se pure ci fosse il rischio della conta è un rischio che correrei perché se no continuiamo a tirarla lunga. Approviamolo in fretta».

Il relatore dem Alessandro Zan paragona il provvedimento in cantiere con la riforma del Fisco e quella sulla Giustizia. E va pure oltre aggiungendo che anche da noi abbiamo un politico come Orbàn. «Dicono che bisogna dialogare - osserva - anche con la destra, ma avete idea di che destra abbiamo nel Paese? Orban ce lo abbiamo a casa nostra. Quando sento Salvini che manda i messaggi a Letta» e lui mostra perplessità, «lo capisco». Il segretario del Pd incalza: «Finora la Lega ha tenuto comportamenti finalizzati all'affossamento e alla cancellazione del ddl. I numeri ci sono Parlamento, ci sono stati nel primo passaggio e ci sono nel secondo. Andiamo in Parlamento e vedremo».

Zan insiste: «L'Italia è l'unico Paese europeo che non si è ancora dotato di una legge che combatta le discriminazioni e le violenze». E, ancora, sul Vaticano: «C'è stata un'invasione di campo che mi ha sorpreso. Il testo che abbiamo approvato alla Camera a larghissima maggioranza va incontro a tantissime diverse sensibilità in particolare a quelle del mondo cattolico». Il leader di Iv, Matteo Renzi, ovviamente, non si sottrae alla polemica: «Una legge contro l'omofobia è necessaria, gli uomini di buona volontà un accordo lo possono trovare» Il candidato sindaco di Roma, Carlo Calenda a ruota: «La Chiesa ha diritto di dire la sua, ma se cerca di impedire un processo legislativo, questo tentativo va respinto».

La Lega, tramite, Andrea Ostellari, presidente della Commissione Giustizia del Senato risponde con diplomazia: «Penso che possa essere migliorata. Ora c'è una grande occasione. Con pazienza si può arrivare a un buon testo, allargare il consenso, ottenere un'ampia maggioranza. Oppure si può, legittimamente, scegliere di accelerare, come ha intenzione di fare il Pd, ma rischiando di vederlo bocciare in aula, di creare divisioni. Trattiamo. La buona volontà c'è. La scelta è loro».

Forza Italia interviene con la voce del coordinatore Antonio Tajani: «Il ddl Zan non ci piace per alcuni motivi: il reato d'opinione e la Giornata dell'omotransfobia nelle scuole. Le famiglie devono essere libere di scegliere quando parlare di sessualità e non deve essere imposto dallo Stato, a scuola. Mi auguro che la sinistra voglia trovare un accordo, perché se così non fosse e non cambiano posizione, vorrebbe dire che vogliono spaccare su un tema non prioritario. E come dice Renzi, non credo ci sia una maggioranza per far passare il ddl Zan».

Infine, il senatore Maurizio Gasparri, componente del Comitato di Presidenza di Forza Italia, mette in guardia dalle «rilevanti conseguenze che ci potrebbero essere a causa di un

atteggiamento irresponsabile. E anche Mattarella deve vigilare sulle palesi incostituzionalità di alcuni articoli di questa legge che non gli consentirebbero di firmarla senza compiere un vero e proprio oltraggio alla Costituzione».

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