"Polizia assassina": imbrattamenti e vetrine spaccate

Nuovo corteo di Pro Pal e centri sociali, scritte contro governo e forze dell'ordine

"Polizia assassina": imbrattamenti e vetrine spaccate
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«Zone rosse non ne vogliamo», «Fuori gli sbirri dai quartieri», «Ramy vive», «Polizia assassina»: questi gli slogan e gli striscioni di ieri durante il corteo «No stato di polizia» contro il ddl Sicurezza e «contro la deriva autoritaria del governo Meloni». Lungo il percorso sono state esplose bombe carta, accesi fumogeni, imbrattati muri e spaccate vetrine.

I manifestanti sono partiti da piazza XXIV Maggio e si sono diretti verso piazzale Lodi. Ad aprire il corteo contro il ddl 1660, il camion pro Palestina, che dal 7 ottobre 2023 scende in strada ogni sabato (siamo al 72esimo). La vetrina di un'agenzia di Mediobanca è stata danneggiata. I partecipanti erano circa 2mila, secondo la polizia. Tra loro, collettivi studenteschi, attivisti di Rifondazione comunista e altre sigle. Il corteo ha attraversato la circonvallazione interna e sfilato su corso di porta Romana, senza gravi problemi di ordine pubblico. C'è stato un momento di tensione quando Klaus Davi si è messo a osservare il corteo da bordo strada e alcuni manifestanti gli hanno urlato di andarsene. Il giornalista si è allontanato e la vicenda si è chiusa. Interviene Paolo Guido Bassi, consigliere leghista del Municipio 4: «Pro Pal e amici di Ramy stanno devastando corso di Porta Romana, corso Lodi, eccetera. Sempre in tema di domande e interrogativi, il sindaco Sala che parla di mantenere posizioni politiche quando decide di rifiutare un piccolo gesto di solidarietà verso dei bimbi vittime innocenti, che posizione politica deciderà di prendere verso questi episodi di prepotenza e vandalismo?».

Così il deputato di Fdi Riccardo De Corato: «I cortei andati in scena in tutta Italia contro il ddl Sicurezza, sono stati vergognosi. Ma francamente non capisco quello di Milano che, ricordo, è la città più pericolosa d'Italia dove ogni giorno assistiamo a furti, rapine e ultimamente anche a frequentissime aggressioni con accoltellamenti».

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