È stato scelto il titolo di «Blues For Haiti» per la grande serata di beneficenza che si tiene questa sera alle 20.30 nell'Aula Magna dell'Università Bocconi, ingresso da via Roentgen 1. Si tratta di un evento complesso di jazz, musica d'autore e fotografia, con la partecipazione di 30 musicisti del panorama internazionale e di 90 fotografi. Conduce Paola Maugeri. Lo scopo è di sostenere «Francisville - La Città dei Mestieri», promossa ad Haiti dalla Fondazione Francesca Rava. Questo sodalizio, com'è noto, aiuta l'infanzia in condizioni di disagio in Italia e nel mondo e rappresenta nel nostro Paese l'organizzazione umanitaria internazionale NPH (Nuestros Pequenos Hermanos, i nostri piccoli fratelli) presente ad Haiti da oltre vent'anni. Francisville nasce per creare posti di lavoro, produrre servizi e beni essenziali, insegnare un mestiere a centinaia di ragazzi.
Fra i musicisti partecipanti si citano Paolo Alderighi, Peo Alfonsi, Tony Arco, Franco Cerri, Bebo Ferra, Enrico Intra, Gaetano Liguori, Gabriele Mirabassi, Karin Schmidt insieme con Fabio Treves, Alex Britti, Giorgio Conte, Eugenio Finardi, Antonella Ruggiero. Ma importa sottolineare che lo svolgimento della serata è previsto all'insegna delle contaminazioni musicali e quindi degli «incontri» più disparati. Ad esempio, si ritiene che l'armonicista Fabio Treves suonerà con Giorgio Conte. Alex Britti ha fatto sapere di avere in mente una performance con Eugenio Finardi. Antonella Ruggiero canterà accompagnata dal chitarrista Bebo Ferra, dal clarinettista Gabriele Mirabassi e dal contrabbassista Attilio Zanchi, che a loro volta si esibiranno con altri jazzisti. Tony Arco pensa a un duo di batteria con Stefano Bagnoli. Il pianista Paolo Alderighi, laureato alla Bocconi, non si farà sfuggire l'occasione di accompagnare nella «sua» Aula Magna il soprano crossover Karin Schmidt, molto attesa perché assente da qualche tempo dai palcoscenici di Milano. Però non ci sono soltanto il suono splendido della sua voce e le sue rare capacità interpretative. Si pensi al ritorno del clarinettista perugino Gabriele Mirabassi, giusto in coincidenza con la pubblicazione, dopo il suo celebratissimo Canto di Ebano, di un altro straordinario cd per Egea, realizzato da Mirabassi in duo con il giovane pianista e compositore brasiliano André Mehmari, intitolato Miramari, sintetizzando i cognomi dei due protagonisti. E poi, scegliendo quasi a caso, ecco la percussione sapiente di Stefano Bagnoli, rampollo importante di una famiglia di jazzisti milanesi (Luigi, Carlo, Franco) che qualcuno ha paragonato a quella, indubbiamente più nota, degli americani Marsalis. Bisogna anche ricordare che la grande musica è di casa da molto tempo presso l'Università Bocconi. Da più di un quarto di secolo (per l'esattezza dall'autunno 1983) si svolge ogni anno, proprio nell'Aula Magna, la preziosa stagione pianistica di «Kawai in Concerto» che ospita interpreti affermati (come Vincenzo Balzani, Raimondo Campisi, Mario Delli Ponti) e altri ne scopre fra i giovani, proponendo al pubblico programmi di eccellente propedeutica musicale classica.
Per il concertone di questa sera si percepisce comunque il clima della sorpresa e del desiderio di dar vita a un appuntamento di sincretismi sonori con duetti, terzetti, quartetti inediti, durante quasi quattro ore di eccellente musica dal vivo.
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