La preside: "Nessun ghetto per gli alunni è una rivincita"

La dirigente dell'istituto tecnico: "Ho deciso con i ragazzi, così non dovranno perdere un anno"

La preside: "Nessun ghetto per gli alunni è una rivincita"

Genova - Un pomeriggio di fuoco a Genova nella sede dell’istituto tecnico sperimentale Gastaldi-Giorgi, dove si è tenuto un collegio docenti straordinario richiesto appositamente dai professori. Grida, proteste e domande. Una su tutte: perché una classe per soli bocciati? E perché la maggior parte dei professori non ne era neppure al corrente? Un muro contro muro, che ha portato la preside a imporre il suo ordine del giorno nonostante tutti i docenti (più di cento) avessero votato contro. Tanto che Elsa Cirlini non ha risposto a nessun professore in merito alla decisione di istituire la prima D per soli ripetenti. Ha però risposto al Giornale.

Una decisione con tante polemiche...
«C’è una situazione critica, ma non è assolutamente mia intenzione alimentare uno scontro con i docenti. Sono arrivata quest’anno ed è normale ci siano situazioni da definire quando ci sono novità».

La classe per soli bocciati è sicuramente una cosa insolita.
«È una possibilità prevista dalla legge, ed è compito degli istituti aiutare gli studenti in difficoltà. La scuola ha sempre dato queste occasioni».

Ma è la prima volta che nasce una classe del genere. Come mai?
«Ma in passato ci sono state tante classi di molti bocciati. Negli istituti da me diretti è già capitato. Ritengo che questi studenti siano più fortunati, perché in questo modo non ci saranno i “primini” e quelli bollati come i “ripetenti”».

Esiste il pericolo di creare un ghetto?
«Tutt’altro, gli studenti potranno superare insieme le difficoltà, senza entrare nel tritacarne di una prima dall’impatto difficile, aiutati da programmi mirati».

Ha deciso senza consultare né il collegio docenti, né il consiglio d’istituto. Come mai?
«È una scelta legittima, i docenti non possono scegliere come organizzare le classi, quali sezioni aprire e quali eventualmente chiudere. Ognuno tenderebbe a “favorire” le proprie».

Ma i professori insistono a dire che doveva decidere il collegio docenti.
«Più che una mia decisione è stata una decisione presa con gli studenti».

Scusi?
«A settembre quando sono arrivata c’erano molti di questi studenti che non sapevano se iscriversi o no. Solo alcuni erano già inseriti nelle normali sezioni. Ho colto con entusiasmo il loro desiderio di tornare a studiare per sconfiggere la sconfitta».

Ma così non è un favoritismo?
«Niente favoritismi, ma una chance in più per metterli alla prova e dimostrare quello che valgono, facendo capire loro che c’è piena fiducia nel loro successo scolastico».

Due anni in uno: come in certi «diplomifici»?
«È la legge a prevedere che a settembre studenti ripetenti possano recuperare un anno, purché l’abbiano perso in un istituto

secondario».

Come funzionerà il corso?
«Formeremo gli alunni appositamente, aiutandoli a recuperare le basi e insegnando un corretto metodo di studio, senza costringerli a emigrare in istituti privati».

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