L'assegno unico ha visto nel mese di maggio alcuni piccoli progetti di riassestamento a causa dell'applicazione di meccanismi di riconteggio che hanno portato a ritardi nelle erogazioni e a processi di ricalcolo rivolti, principalmente, a equilibrare le risorse destinate alle famiglie beneficiarie.
L'Inps assicura che l'assegno di maggio per le famiglie con figli di età inferiore a 21 anni è stato completamente evaso: "L’ultima tranche di erogazioni di maggio è andata in pagamento il 26 del mese: considerando i necessari 5 giorni lavorativi, si può dire che entro oggi verranno accreditate tutte le somme", ha spiegato a Il Sole 24 Ore Rocco Lauria, direttore centrale Inclusione di Inps. Ciononostante, per poco meno di un quinto della platea di beneficiari l'assegno ricevuto sarà diverso dalla quota spettante per il fatto che le erogazioni incorporano le modifiche dei parametri Isee.
Assegno più ricco per mezzo milione di famiglie
L'Inps ha ritardato le erogazioni per poter correggere eventuali difformità e modifiche nelle dichiarazioni Isee dei richiedenti l'assegno unico. Il 16% della platea, per la precisione poco meno di 900mila famiglie, avrà ricevuto per il mese di maggio un assegno di diversa natura. 512mila famiglie, per la precisione, ne riceveranno uno più pesante per le mutate condizioni famigliari, per la nascita di un nuovo figlio. Le risorse allocate dall'Inps per queste modifiche sono di circa 140 milioni di euro, dunque mediamente 272 euro per famiglia, una quota che da sola vale più di un'intera mensilità di assegno unico. Questo mostra la natura complessa dell'assegno unico, una prestazione che essendo legata alla presenza di figli minori di 21 anni e condizionata da nuove nascite può modificarsi attivamente. Ogni famiglia poi ha quattro mesi per comunicare eventuali nuove nascite nel nucleo famigliare ai fini dei conti dell'assegno unico, e le analisi sul 2022 hanno riguardato molte famiglie.
Lo stato deve recuperare 15 milioni di euro
Ma non finisce qui. 378mila famiglie dovranno restituire piccole somme dal valore di circa 41 euro l'una e un totale da restituire di 15 milioni di euro. "Gli importi ricevuti dalle famiglie interessate, dunque, potrebbero essere molto diversi dai precedenti e potrebbe non essere subito chiaro il perché. Gli accrediti sono stati accompagnati solo da un sms o da un’email che annuncia la variazione, in aumento o in difetto, per effetto del ricalcolo e dell’applicazione del conguaglio per i mesi precedenti", nota Il Sole.
Per capire come l'Inps abbia effettivamente valutato i mutati parametri, pesato eventuali modifiche ai nuclei famigliari e ponderato errori nelle dichiarazioni Isee di chi dovrà restituire somme bisognerà aspettare il prossimo 10 giugno, quando l'Inps presenterà il suo modello di calcolo su cui sono state valutate le modifiche all'assegno. La novità riguarderà, in questo contesto, solo le immediate erogazioni di maggio e, per i "debitori", le decurtazioni dei prossimi quattro mesi, ma presto gli assegni torneranno ordinari e pienamente regolari- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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