Il primo italiano alla guida del campus Usa

Claudia Passa

La cerimonia di «investitura» avrà un significato particolare. Non solo perché sotto la sua guida come direttore accademico la «John Cabot University» ha quadruplicato gli iscritti. Ma anche, e soprattutto, perché la nomina di Franco Pavoncello alla carica di presidente del prestigioso ateneo americano immerso nel cuore di Trastevere rappresenta la prima volta di un italiano alla guida di un’università statunitense accreditata regionalmente oltreoceano.
L’evento verrà celebrato ufficialmente domani alle 18:30 nell’aula magna della «JCU», in via della Lungara. Ma per l’università a stelle e strisce, l’unica americana con campus in Italia accreditata dal «Middle states commission for higher education» per rilasciare i propri diplomi di laurea e a tenere i suoi corsi nel cuore di Roma, il professor Pavoncello non è una new entry. «Arruolato» nel corpo docente nel 1990 dopo una decennale esperienza negli States, nel ’96 è diventato decano, per approdare lo scorso anno alla carica di presidente ad interim, ed ora a quella di presidente «effettivo» (che corrisponde al Rettore di un ateneo italiano).
Ma chi sono e da dove vengono gli studenti che popolano il campus? «Sono sono per lo più italiani e americani, ma ne arrivano anche da altri Paesi del mondo - spiega Pavoncello -. Parecchi studenti vengono alla John Cabot anche dalle migliori università americane, per frequentare un anno o un semestre di corsi, o addirittura per laurearsi». L’offerta formativa è ampia: spazia dalla scienza della comunicazione agli affari interni, dalla «business amministration» alle scienze politiche, attraverso l’ampio raggio delle «arti liberali» cui è dedicato l’ateneo fondato nel 1972 e intitolato a Giovanni Caboto, esploratore italiano del XV secolo.
«Abbiamo la “validation” dell’università del Galles - afferma ancora Pavoncello -, e tre dei nostri programmi consentono di conseguire anche la laurea britannica. Quanto agli sbocchi lavorativi, i nostri studenti mediamente lavorano entro il primo anno dopo aver completato gli studi, che spesso vengono proseguiti anche dopo la laurea».

Per gli italiani, il primo anno è abbuonato grazie al lungo periodo di scolarizzazione. Requisito indispensabile è la conoscenza dell’inglese, per la quale sono previsti appositi corsi di sei mesi o un anno, al termine dei quali la «matricola» è pronta per iniziare l’avventura.

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