Stavolta la piaga delle truffe informatiche ha deciso di puntare alto: coinvolgendo, pur di risultare credibile, uno dei magistrati più importanti di Milano. Francesca Nanni, procuratore generale della Repubblica, si è ritrovata citata nelle mail fasulle, con la sigla dell'Agenzia delle Entrate e del Ministero delle Finanze, che annunciavano a ignari contribuenti l'apertura di un accertamento fiscale nei loro confronti.
È un classico caso di phishing, come si chiamano tecnicamente i messaggi che - un po' con la tecnica della pesca a strascico - vengono ogni giorno riversati sul web. L'obiettivo è sempre il solito, convincere il destinatario a rispondere accogliendo un virus che rende accessibili le sue credenziali fiscali e bancarie, e aggredire in questo modo dati e patrimoni. La fantasia dei criminali è inesauribile: l'anno scorso andavano di moda i messaggi che annunciavano la giacenza di un pacco, ora imperversano gli annunci fasulli di accertamento fiscale. A rendere particolarmente allarmante l'attuale ondata di mail, la citazione di un magistrato di grande importanza ma poco nota al grande pubblico (anche per la sua idiosincrasia alle interviste). Il riferimento alla Nanni nella mail è incongruo, visto che la Procura generale non si occupa di accertamenti fiscali. Ma racconta comunque l'ingresso in scena di una banda evoluta. D'altronde anche il testo complessivo della mail è scritto in italiano quasi corretto, a differenza di altri messaggi di phishing che presentano vistosi strafalcioni (poi c'è chi ci casca ugualmente, ma questo è un altro problema).
La finta mail è arrivata in questi giorni sia a indirizzi privati che aziendali, è intitolata «Accertamento fiscale - tributario», su carta intestata dell'Agenzia ma con in calce un timbro inesistente del ministero della Giustizia. «Su richiesta della signora Francesca Nanni, procuratore generale di Milano e specialista di fiscalità» l'autore scrive che «il sistema ha rilevato delle incongruità» e minaccia di «emettere un mandato di arresto nei vostri confronti alla Guardia di finanza più vicina al luogo di abitazione» se il destinatario non risponde alla mail. Rispondendo si viene inghiottiti dal gorgo della pirateria informatica.
Nei giorni scorsi era stato lanciato l'allarme per messaggi quasi identici arrivati a numerosi destinatari con la firma - altrettanto fasulla - del direttore dell'Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini. Ora, col chiaro obiettivo di rendere ancora più autorevole l'intimazione, si fa entrare in scena la Nanni. Falso il timbro, falsa la firma: uno scarabocchio del tutto dissimile dalla vera, assai leggibile firma del magistrato.
Oltretutto, nella mail fasulla la Nanni appare come «procuratrice generale», mentre nella realtà tiene moltissimo a essere indicata come procuratore.Insomma, gli indizi per non cascarci ci sono. Ma nel panico ci vuole niente a fare un clic. E il danno è fatto.
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