Pronti i ricorsi, blocco dei calendari?

La società spera nella sospensione della sentenza

Emmanuele Gerboni

Le parole del professor Franco Coppi sono piuttosto chiare: i legali del Genoa non si fermeranno ma tireranno dritti per provare a ribaltare la sentenza della Caf arrivata ieri mattina.
Quello che dice Coppi è un messaggio forte, il collegio difensivo rossoblu non si arrende: «Stiamo esaminando tutte le possibilità, di sicuro davanti ad una situazione di questo tipo non lasceremo nulla d’intentato. Di certo i tempi sono stretti, visto che tra qualche giorno saranno comunicati i calendari, ma prima di alzare bandiera bianca vedremo quali misure potremo affrontare».
E la soluzione potrebbe essere un ricorso «ex articolo 700» legato ad una decisione disciplinare da sospendere per i gravi danni che causerebbe. Questa è la strada che stanno seguendo i legali del Genoa, l’unica strada che permetterebbe di mettere il silenziatore alla decisione della Caf.
In buona sostanza, se l’appello del Genoa fosse accettato il verdetto emesso ieri mattina sarebbe congelato e questo farebbe guadagnare tempo prezioso dal momento che il Consiglio federale si riunirà giovedì (o al massimo venerdì) per definire la composizione dei campionati e stilerà tutti i calendari.
Su questo ricorso stanno lavorando già da ieri mattina gli avvocati Andrea D’Angelo e Sergio Carbone: come detto, l’obiettivo è di bloccare la sentenza della Caf e cercare di riaprire la partita. «Ora ci rivolgeremo alla giustizia dello Stato dopo che ingiustizia è stata fatta. Ci appelleremo per i gravi danni che causerebbe la serie C alla città di Genova anche sotto il rpofilo economico. Prima ricorreremo al giudice civile per impedire che questa sentenza abbia esecuzione, sia io che Coppi valuteremo tutte le misure possibili che si potranno adottare e lo stesso farà l’avvocato Crippa a Milano. Di sicuro, non finirà qui», spiega Alfredo Biondi e questo potrebbe portare al blocco dei calendari. Sulla questione, interviene anche Mattia Grassani: «Ora c’è solo da valutare se esiste l’eventualità di ricorrere al Tar. Parlo di eventualità perché di tempo c’è ne pochissimo: giovedì c’è il Consiglio Federale e fino ad allora il Tar non si pronuncerà. L’idea di procedere c’è, stiamo valutando il tutto. Va chiarito, però, che questo ricorso o sospende le pronunce della Disciplinare e della Caf e quindi il Genoa resta in serie A, oppure è C1. Non ci sono posizioni alternative perché il Tar non entra nel merito del giudizio. Ripeto: o è serie A, oppure C1», ma l’avvocato Grassani va oltre.
Il ricorso al tar è già stato presentato, oggi il Tribunale del Riesame deciderà se accettare o meno l’istanza dei legali rossoblù ma in caso di parere positivo l’udienza è già fissata per venerdì, il giorno dopo che i calendari veraano stilati. Le carte si dovranno depositare tutto nella giornata di oggi «per poi puntare ad avere venerdì una riunione straordinaria della Camera di consiglio del Tar», continua Grassani.
Che chiarisce anche su quali punti si potrà sviluppare il ricorso: «Numero uno: c’è stata una violazione di principi fondamentali e mi riferisco all’inutilizzabilità delle intercettazioni telefoniche.

In seconda analisi, sul fatto che c’è stata una violazione del diritto della difesa vista la mancata utilizzazione dei mezzi di prova della difesa. Il terzo punto riguarda lo stralcio della posizione di Matteo Preziosi», conclude Grassani.

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