La priorità è «fare la giunta migliore e farla in tempi rapidi». La novità, invece, è l'autocandidatura di Vittorio Sgarbi che tra il serio e il faceto si è detto disponibile a ricoprire il ruolo di assessore alla Cultura in Lombardia. Ieri è andato in scena il primo vertice del centrodestra per parlare della nuova giunta del presidente Attilio Fontana. Presenti a Palazzo Lombardia tutti i coordinatori dei vari partiti della coalizione: per Fratelli d'Italia c'era la ministra Daniela Santanché, Fabrizio Cecchetti per la Lega, Licia Ronzulli per Forza Italia, il deputato Alessandro Colucci per Noi Moderati e il consigliere regionale Giacomo Cosentino in rappresentanza della lista civica del governatore. Anche se la versione ufficiale dei partecipanti è che «non si è parlato di nomi», Santanché ha fatto notare che al momento si sta ragionando «sul perimetro delle deleghe» e quindi di una potenziale diversa composizione degli assessorati. «Anche considerando i cinque anni che sono passati ha aggiunto - e l'esperienza che ognuno ha potuto maturare». Tra i temi sul tavolo, dunque, anche la conferma di alcuni uscenti. Su tutti quella dell'assessore al Welfare Guido Bertolaso, che Fontana vorrebbe tenere ancora alla guida della Sanità lombarda. Non è un mistero che la Lega voglia confermare Guido Guidesi e Massimo Sertori, e hanno possibilità anche la bergamasca Claudia Terzi e il bresciano Davide Caparini, la cui deleghe Trasporti e Bilancio potrebbero però finire tra i desiderata di Fratelli d'Italia, soprattutto se il partito di Giorgia Meloni non ottenesse la Sanità (il nome pronto è quello del mantovano Carlo Maccari). L'importante, come ha sottolineato lo stesso Fontana, è che si possano individuare «personalità che abbiano specifiche competenze nelle singole materie». Il governatore prima della riunione ha ricevuto in Regione anche Sgarbi, il sottosegretario alla Cultura tentato dall'avventura lombarda: «Non sono pronto a lasciare il ministero, ma se mi pregano molto allora valuto», ha detto Sgarbi, eletto in Consiglio regionale tra le file di Noi Moderati. «Ho deciso che rimarrò in Aula per vedere l'insediamento», ha continuato il sottosegretario promettendo scintille, in senso positivo, con Vittorio Feltri, consigliere di Fratelli d'Italia. Sgarbi va oltre, si dice pronto a essere considerato come «un tecnico» e assicura di aver ricevuto una prima disponibilità da Fontana e anche la benedizione del leader di Forza Italia Silvio Berlusconi: «Ha l'occhio lungo, sarebbe felicissimo se venissi in Lombardia». Lo schema al momento resta quello di partenza, con Fdi che mira agli otto assessori - ma potrebbero essere sei o sette a seconda delle deleghe - alla vicepresidenza della Giunta (in pole sempre Romano La Russa che terrebbe anche la Sicurezza) e alla presidenza del Consiglio regionale. La Lega punta ai cinque assessori, Forza Italia vorrebbe un tridente ma più probabilmente ne avrà due a cui aggiungere un sottosegretario. Tra gli azzurri i nomi più quotati restano quelli del capogruppo Gianluca Comazzi, della consigliera Simona Tironi e del vicesindaco di Varedo Fabrizio Figini. La coalizione si rivedrà probabilmente agli inizi della prossima settimana.
«L'obiettivo è formare in tempi stretti una giunta che coniughi qualità ed efficienza», recita una nota al termine dell'incontro durato circa due ore. Una richiesta per l'assessorato all'Agricoltura arriva dall'associazione dei cacciatori lombardi: «Per noi un nome valido è quello della consigliera di Fdi Barbara Mazzali».
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