Gli psichiatri: «Gli italiani? I più forti a reagire alla crisi»

La Società italiana di psichiatria riconosce: abbiamo risorse maggiori rispetto agli altri popoli. Merito di famiglia e tessuto sociale. Però mettono in guardia: «Ansia e depressione sono in aumento: più a rischio i giovani e le donne»

Ora dicono che la crisi ci rende immusoniti. E pazienza se le previsioni degli organismi internazionali indicano schiarite. Sarà pure un processo lento, ma andremo a stare sempre meglio. Invece no. Gli strizzacervelli avvertono: italiani, siete «malati di crisi». La società italiana di psichiatria festeggia a Roma i 45 anni di congressi e annuncia: «Cresce del 30 per cento l'incidenza di ansia, del 15% il numero dei pazienti depressi». Eccole le cause secondo i dottori: incertezza sul lavoro e precarietà economica. «Più a rischio i giovani, le donne, le coppie con figli piccoli e in aumento è anche la depressione negli over 65». Oddìo, si salvi chi può.
Un «parafulmine» però c'è e il presidente della Società, Alberto Siracusano, riconosce: «Il nostro sistema sociale ha funzionato in modo più sano rispetto ad altri Paesi. Sicuramente c'è un collegamento tra le difficoltà economiche e il verificarsi di una situazione di grande tensione e disagio». Altrove i dati suggeriscono paralleli sconcertanti. «Si registra un rapporto tra l'aumento del tasso di disoccupazione e l'aumento dei suicidi soprattutto tra le persone di età compresa tra 55 e 60 anni. Casi frequenti in Paese come Belgio e Stati Uniti, che hanno vissuto una catena di morti legata alla crisi dell'aziende». Da noi niente di tutto questo, per fortuna. «In Italia - spiega Siracusano - non succede, ma indubbiamente c'è rispetto alla precarietà e alla incertezza una maggiore ansia e depressione. La crisi, tuttavia, ha avuto un'intensità meno negativa di quanto sia accaduto all'estero».
Gli italiani lo fanno meglio. Sanno reagire. Scorza doppia, forse è questione di Dna. «Le risorse psichiche dell'italiano medio che credo siano maggiori di quelle di altri popoli», conclude Siracusano. A nostro favore subentrano infatti «meccanismi di difesa» tra cui il tessuto sociale, la cultura, il bagaglio delle tradizioni. La presenza della famiglia è fondamentale.

In altri casi, sono le istituzioni pubbliche a sopperire alle carenze private. Con una certezza: «In Italia nessuno si è ritrovato veramente solo». Basta musi lunghi. Allora coraggio. Vuoi vedere che una risata seppellirà la crisi?

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