Quando la letteratura conquista gli «under 3»

Quando si parla di letteratura per l’infanzia, si pensa in genere a libri ricchi di illustrazioni a colori, con testi a caratteri grandi e, magari, la copertina di cartone. Se si considera però il libro per i più piccoli, bebè e bambini fino a tre anni, le cose si complicano. La «early literacy», la produzione libraria per la primissima infanzia, deve infatti rispondere a requisiti ulteriori, dai materiali alla forma, dal peso al rispetto delle norme di sicurezza. Il mondo affascinante del libro per baby lettori (o, verrebbe da dire, lettori «in fasce»), diffuso soprattutto nel mondo anglosassone e appena agli inizi in Italia, è al centro della «Mostra internazionale di libri per bambine/i da 0 a 3 anni», che è stata inaugurata il 19 agosto scorso alla Biblioteca Europea (via Savoia 13) in occasione della preconferenza Ifla, promossa da Ifla e organizzata da Biblioteche del Comune con il Goethe Institut e Aib. «L’esposizione - spiega Letizia Tarantello di Biblioteche di Roma, tra i curatori - intende diffondere la conoscenza della produzione editoriale rivolta a una così particolare fascia di età e promuoverne una più approfondita valutazione critica». L’allestimento, a cura di Luigi Paladin, presenta in un ambiente a misura di bambino 354 titoli provenienti da 23 Paesi e in 16 lingue, selezionati da un gruppo di esperti nell’ambito del progetto italiano «Nati per leggere» e in collaborazione con Ibby. «L’iniziativa - racconta Rita Valentino Merletti, tra i selezionatori dei titoli - intende stimolare una discussione critica intorno a una semplice domanda: quali sono i migliori libri per i piccolissimi? Per i bebè abbiamo seguito le indicazioni del “Manifesto del primo libro”, diffuso dalle Biblioteche di Brescia; per i lettori da due a tre anni, abbiamo prestato attenzione a suono, modello ritmico, funzionalità poetica: si pensi solo alla rima, alla ripetizione, al potere evocativo, all’immaginario. Infine, la qualità della storia, il modo per coinvolgere i bambini e far loro capire che emozioni, avvenimenti, relazioni e sorprese che si trovano nei libri appartengono a loro».
Protagonisti del percorso espositivo sono i cosiddetti picture books (albi illustrati), con contenuti diversi: ad esempio raccolte di filastrocche, libri sulla scoperta del mondo (colori, numeri, forme, alfabetieri), libri-dizionario (in cui la figura si associa alla parola che la identifica), storie e racconti.

«Per l’aspetto fisico - sottolinea Angela Dal Gobbo - i primi libri possono essere cartonati; pop-up, cioè con elementi tridimensionali; di gomma, stoffa, legno come i Prelibri di Bruno Munari; tattili, per stimolare lo sviluppo sensoriale e la curiosità». La mostra riaprirà il 1° settembre per chiudere il 19 dello stesso mese.

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