Tafferugli, lancio di bombe carte, patardi e scontri con la polizia. La scena davanti a Montecitorio si ripete. Dopo le proteste dei tassisti, dei forconi e degli autotrasportatori, adesso è la volta dei pescatori.
Che da questa mattina stanno protestando contro le regole dell'Unione europea e contro il caro gasolio, che colpisce anche il settore marittimo e che costringe gli operatori del settore a tenere le proprie imbarcazioni ormeggiate nei porti.
Un centinaio di pescatori è sul piede di guerra. E lo ha dimostrato nel pomeriggio, manifestando davanti al palazzo di Montecitorio mentre in Aula i parlamentari sono impegnati nella discussione delle mozioni sulla politica Ue.
Non sono mancati scontri tra gli agenti e i pescatori. La polizia è intervenuta dopo il lancio di diverse bombe carta (almeno cinque) e di petardi. Le forze dell’ordine hanno fatto arretrare i manifestanti nella parte retrostante alla piazza. Un manifestante è caduto a terra e i suoi compagni sostengono che sia stato colpito dai manganelli delle forze dell’ordine. Un altro risulta ferito.
I reparti della polizia e dei carabinieri sono intervenuti per interrompere il lancio di numerosi petardi e, una volta individuati i responsabili, si sono fatti largo tra i manifestanti e li hanno prelevati di forza. A quel punto, gli altri manifestanti avrebbero reagito, cercando di impedire il fermo dei compagni.
Allora c’è stata una carica, in seguito alla quale alcuni manifestanti sono rimasti contusi. Durante gli scontri, i pescatori hanno gridato più volte "vergogna" verso gli agenti in tenuta anti sommossa. Adesso sulla piazza sembra tornata la calma.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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