Riccardo Cervelli
L'economia circolare è una sfida affascinante, che non ha niente a che fare con la «decrescita felice», al contrario si traduce in svariati tipi di crescita della vita sociale, oltre che in una maggiore tutela dell'ambiente. A queste conclusioni non si può non arrivare ascoltando Franco Floris, presidente dell'Accademia Kronos, associazione internazionale che da oltre quarant'anni promuove l'informazione scientifica sui problemi che minacciano l'ambiente e sulle possibilità di trovare soluzioni sostenibili, senza necessariamente pregiudicare i livelli di benessere e di progresso raggiunti dall'umanità.
Non si può non partire dai rifiuti, uno dei prodotti più «scomodi» degli attuali stili di vita di buona parte della popolazione mondiale. «Intanto - premette Floris - si dovrebbe provare a produrne di meno. Ma ad ogni modo, si può gestire quelli che è impossibile non generare in modi più intelligenti, arrivando a ridurre, secondo nostri studi, il ricorso a nuova materia prima fino a un decimo di quello attuale».
Gli esempi di come sia possibile tagliare del 90% medio la necessità di prelevare dall'ambiente nuove materie prime sono innumerevoli. La parola magica è riciclo, per il maggior numero possibile di volte, dei materiali e delle energie già utilizzati. «Non si tratta - sottolinea Floris - di rinunciare ai tenori di vita raggiunti, ma semplicemente di mantenerli effettuando piccoli cambiamenti di abitudini e promuovendo ricerche che consentono di mettere a punto processi industriali con impatti più sostenibili sull'ambiente».
Il riciclo, ovvero la reimmissione nei cicli produttivi e di consumo, identici ai precedenti o alternativi, di risorse già impiegate, è l'esempio più chiaro e tangibile di economia circolare. «Conduce - sottolinea il presidente dell'Accademia Kronos - anche a risparmi economici e alla creazione di nuovi posti di lavoro. Secondo alcune ricerche, si calcola che oggi il consumo energetico medio annuo pro-capite degli abitanti del pianeta sia di 6.000 Watt, mentre potremmo vivere nelle medesime condizioni attuali con un consumo di 2.000 Watt. Questo significa che attualmente è possibile recuperare 4.000 Watt all'anno sprecati per persona».
Oltre ai vantaggi economici, non sono da dimenticare i benefici che l'economia circolare e un maggiore senso di responsabilità verso l'ambiente possono offrire alle risorse naturali e alla salute umana. «Pensiamo - esemplifica Floris - alle bottiglie e ai sacchetti di plastica che oggi, non riciclati opportunamente o addirittura gettati in mare, si trasformano di micro-particelle di plastica che vengono ingerite dai pesci e finiscono nella catena alimentare». La salvaguardia dell'ambiente marino è uno dei focus principali di Accademia Kronos. Per un Paese come l'Italia, il suo perseguimento non può non avere impatti positivi sul turismo, sulla piccola pesca e sull'acquacoltura.
I risparmi e i guadagni che si possono ottenere con l'economia circolare sono probabilmente più che sufficienti per finanziare le ricerche e la creazione di imprese che consentono all'economia circolare stessa di essere creata e sostenuta.
Pensiamo a quanti giovani, oggi in cerca di occupazione, potrebbero continuare a lavorare come ricercatori nelle università o trovare impiego in nuove attività economiche che si occupano, ad esempio, di raccolta differenziata, creazione di piattaforme ecologiche, conferimento dei rifiuti ai vari consorzi, produzione di nuove materie prime riciclate, produzione con esse di nuovi prodotti o energie rinnovabili.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.