
A fine giornata il bilancio è di 11 intossicati, tra cui 9 detenuti, un agente e un medico, e due agenti della Penitenziaria lievemente feriti dal lancio di oggetti da parte dei reclusi e portati in pronto soccorso. Nuova rivolta ieri all'Ipm Beccaria, con disordini e un incendio.
Intorno alle 16 alcuni detenuti del carcere minorile hanno dato alle fiamme un materasso, lenzuola e altre suppellettili. La protesta sarebbe nata dopo che due reclusi si sono opposti al trasferimento nell'Ipm di Catania. Sono intervenuti i soccorritori del 118, personale del Nucleo radiomobile e della stazione carabinieri Milano San Cristoforo e i vigili del fuoco con sette mezzi. I pompieri hanno spento il rogo al secondo piano dell'edificio e bonificato l'area e la situazione è tornata sotto controllo. Gli intossicati sono stati controllati sul posto. Nessuno di loro era in gravi condizioni. Portati in ospedale invece i due agenti colpiti dal lancio di oggetti, come piastrelle, dalle finestre. Già lo scorso 13 marzo cinque persone, cioè quattro detenuti minorenni e un agente della polizia penitenziaria, erano rimasti lievemente feriti in un altro incendio, sempre appiccato dai reclusi. Altri episodi di incendi e tentativi di evasione si sono verificati nell'estate 2024. «I disordini e l'incendio appiccato dai giovani detenuti ripropone il Beccaria simbolo di cosa accade negli istituti penali per minorenni». Così il segretario generale del sindacato di polizia penitenziaria (Spp) Aldo Di Giacomo, ricordando che quello di ieri è il secondo episodio del mese. Il Beccaria, continua, è «un istituto difficile in particolare per età e provenienza dei giovani detenuti come dimostrano i continui incendi, disordini e persino fughe e tentativi di fuga degli ultimi 18 mesi». Di Giacomo delinea la situazione generale: «Alla fine del 2024 la permanenza media nei 17 istituti per minori è di 597 giovani di cui 26 sono ragazze, con un numero di ingressi per tutto l'anno che ha raggiunto i 1.179 detenuti di cui 634 stranieri, e uscite per 1.145 detenuti e 189 trasferiti in strutture per adulti. Il 70 per cento dei ragazzi entra per custodia cautelare, con una permanenza media di poco superiore ai 100 giorni». Dal momento che «dopo il decreto Caivano i detenuti sono aumentati in modo esponenziale, serve una differenziazione dei reclusi per età e serve un programma personalizzato per ogni singolo detenuto giovane, con differenti linee di condotta nei suoi confronti. Sui detenuti giovani bisogna investire per evitare che diventino carcerati abituali». Questo perché «l'attuale sistema carcerario per minori non solo non serve a nulla, anzi si rivela una sorta di scuola per delinquere con il 90 per cento di chi entra che si avvia verso una carriera criminale passando come stadio successivo immediato al carcere normale. Per noi le misure da mettere in campo sono decisamente più complesse. Si assumano interventi urgenti mettendo mano alla riorganizzazione degli istituti per minori». Il sindaco Giuseppe Sala esprime «solidarietà agli agenti del Beccaria.
Stiamo però parlando di un istituto penale che oramai da tantissimi anni non è adatto a svolgere il ruolo a cui è stato delegato. Spero che il ministero finalmente intervenga e avvii un progetto di profondo rinnovamento della struttura».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.