Rivoluzione e pasticci: ma il Cavallino corre

Gp di Spagna. Button in pole, Massa quarto con 9 chili di benzina in più: "Vincere? Perché no". Caos in qualifica (come in Malesia) e Raikkonen parte 16°: "Un errore stupido"

Rivoluzione e pasticci: ma il Cavallino corre

nostro inviato a Montmelò

E stavolta non si dica che l’errore è figlio di qualche suggerimento di kaiser Michael Schumacher, di nuovo apparso ai box. Il grande ex campione è stato controllato a vista da tutti, non ha detto «bah», non ha parlato, si è seduto timidamente sulla transenna dietro il muretto Ferrari ed è stato lì, buonino buonino. Tanto più che Schumi-il-pilota, ai suoi tempi, non avrebbe fatto come Kimi Raikkonen al rientro dopo il primo tentativo nel Q1, non avrebbe detto «it’s enough», «è abbastanza», convinto che il proprio tempo avrebbe resistito all’assalto dei rivali, consentendogli di passare al Q2.
Fatto sta, la Ferrari fa quadrato e non punta il dito su nessuno, ma la sensazione forte e qualche indizio portano al finlandese. «Abbiamo fatto un errore stupido e sfortunato - ammetterà infatti Kimi che oggi scatterà 16° –... Il mio giro non era stato particolarmente veloce, ma pensavamo sarebbe stato sufficiente per passare al Q2. È inutile mettersi qui adesso a dire di chi sia stato l’errore, io di certo non ero incline a fare un altro tentativo perché volevo risparmiare le gomme morbide per il Q3. È proprio un vero peccato, perché siamo più forti di prima ed è solo il primo passo, lo saremo ancora di più nelle prossime gare».
Risultato? Puniti. Puniti come in Malesia, quando ugual pasticcio toccò a Felipe Massa, puniti come il lunedì dopo quando il presidente Luca di Montezemolo chiese a tutti umiltà e d’indossare il saio, puniti ancor di più perché, stavolta, i ragazzi di Maranello avevano scodellato una gran macchina rivoluzionata e col diffusore furbetto, per cui pronta a spiccare di nuovo il volo. Non a caso, il capo del Cavallino in pista, Stefano Domenicali, ammetterà: «È una giornata dai due volti, da una parte c’è la soddisfazione per il risultato di Felipe, dall’altra la delusione per quello di Kimi. La prova di Massa in qualifica è la conferma che tutto il lavoro fatto in queste settimane per migliorare la prestazione della macchina va nella giusta direzione. Questo però non fa che aumentare il rammarico perché potevamo avere due auto nelle prime tre file».
E meno male che il buon Felipe si è di nuovo caricato il team sulle spalle, quarto tempo per lui, seconda fila accanto a Barrichello e dietro il duo Button-Vettel su BrawnGp e Redbull. «Dico grazie a tutti i ragazzi qui e in fabbrica – dirà il brasiliano –, c’è ancora tanta strada da fare ma stiamo andando nella direzione giusta, quest’auto è completamente diversa, adesso posso guidare aggressivo come piace a me, e punto al podio, punto al massimo... Sono felice di esser tornato a lottare davanti. Io vincere? Corro sempre per questo».
Lo sa bene Button che dalla pole mette le mani avanti: «L’attacco al via di Felipe mi preoccupa, lui usa il kers che gli regala 10 metri... Ma sarebbe da pazzi se arrivasse troppo veloce alla prima curva». Perché Massa vuole mangiarsi un po’ di rivali alla partenza, almeno Barrichello, perché, dice, «superare tre auto non è facile, ma penso di avere un buon passo e vediamo che succede...».
Già, vediamo. Tanto più che, pasticcio di Raikkonen a parte, la Ferrari ha mantenuto la promessa fatta ed è tornata a pensare in grande.

Sarà un caso ma non lo è: la F60 di Felipe, fra le quattro monoposto nelle prime due file, è quella più carica di benzina: nove chili in più di Button. Ovvero: farà tre giri in più prima della sosta; ovvero: abbiamo tutto il diritto di sognare.

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