Mazzette per i lavori in tribunale e carcere: 20 gli indagati

Il filone d’inchiesta dei giudici romani comprende anche una presunta raccomandazione per la nomina di un dirigente del ministero delle Infrastrutture e altri favoritismi

Mazzette per i lavori in tribunale e carcere: 20 gli indagati

Sono finiti nel mirino della giustizia otto dirigenti pubblici e dodici imprenditori romani. Al centro dell’indagine della procura della Repubblica di Roma gli appalti dei lavori di manutenzione del Tribunale, del carcere di Regina Coeli e della Corte d’appello che, secondo gli inquirenti, sarebbero stati assegnati in cambio di bustarelle. Il filone d’inchiesta dei giudici comprende anche una presunta raccomandazione per la nomina di un dirigente del ministero delle Infrastrutture e altri favoritismi pagati addirittura, come riporta il Corriere della Sera, con prelibati tartufi.

Tra gli indagati un ruolo chiave lo avrebbero avuto due funzionari del provveditorato alle opere pubbliche: Luigi Fazzone e Stefano Bravi, i quali sono accusati di corruzione e rischiano di finire a processo insieme ad altri cinque imprenditori. Sotto i riflettori della procura della Repubblica, comunque, ci sono venti imputati che dovranno rispondere anche del reato di turbativa d’asta, oltre a quello di corruzione. Le tangenti sarebbero state versate nel periodo che va dal 2013 al 2017 e riguarderebbero gare d’appalto dal valore complessivo di quasi 2 milioni di euro.

I lavori commissionati per il Tribunale facevano riferimento alla manutenzione da eseguire nel padiglione B, dove erano presenti infiltrazioni d’acqua piovana, e alla riparazione dell’impianto elettrico in alcune aule dove si svolgono le udienze. Per la Corte d’appello, invece, andavano sistemate le camere di sicurezza, mentre si dovevano sistemare la lavanderia e la centrale termica di Regina Coeli. Secondo gli investigatori a gestire la spartizione delle mazzette sarebbero stati proprio Fazzone e Bravi.

Il sistema illegale messo in piedi dall’organizzazione a delinquere avrebbe prodotto anche altri illeciti, come le

raccomandazioni per assunzioni di familiari nelle ditte che eseguivano i lavori e, addirittura, la richiesta di aiuto per la nomina di un funzionario amico al ministero delle Infrastrutture.

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