Quel campo rom sulla tangenziale: "Così ci avvelenano con i roghi"

Lungo la Tangenziale Est della Capitale sono nati decine di accampamenti abusivi dove i nomadi hanno creato delle vere e proprie discariche illegali. I residenti sono esasperati: "Ci intossicano ogni sera con i roghi di immondizia"

Quel campo rom sulla tangenziale: "Così ci avvelenano con i roghi"

Una scarpata ripida e impervia che costeggia la Tangenziale Est all’altezza di viale Somalia è diventata la casa di decine di nomadi. Siamo al Trieste Salario, nel II Municipio di Roma. Chi abita nelle palazzine residenziali che affacciano sulla riserva naturale dell’Aniene non ce la fa più. "È uno schifo, quelli che vivono al piano terra devono combattere con una vera e propria invasione di ratti, per non parlare dei fumi con cui ci avvelenano ogni sera", sbotta una signora che sta rientrando a casa da una giornata di lavoro.

È tardo pomeriggio e i giardini di via Mascagni iniziano a riempirsi di topi, attirati dai cumuli di immondizia depositati nel terrapieno. "Qui sotto c’è una discarica in piena regola, ogni giorno gli abitanti di questa baraccopoli improvvisata gettano nella vegetazione il frutto dell’attività di rovistaggio, mentre di notte danno fuoco agli scarti", ci racconta Federico, che da qualche anno ha acquistato casa in zona. Le esalazioni, accusano i residenti, oltre che essere fastidiose sarebbero anche nocive per la salute. "Siamo obbligati a dormire con le finestre chiuse anche in estate, spesso – racconta Fabrizio, un altro residente – la biancheria che ritiriamo dal balcone odora di bruciato e siamo costretti a lavarla di nuovo, cosa aspettano a sgomberarli, che ci venga un tumore?".

Da quando decine di nomadi si sono trasferiti a vivere a ridosso della Tangenziale Est, i residenti lamentano anche un’impennata di furti e scippi. "Ognuno di noi ha ricevuto almeno una visita da parte dei ladri, per non parlare – va avanti Fabrizio – degli scippi, che sono sempre più frequenti, l’ultimo soltanto qualche settimana fa". "È indecente – commenta un’altra signora – le istituzioni non dovrebbero permettere che la gente viva in questo stato". Effettivamente le condizioni dell’accampamento sono terrificanti. L’ingresso di una delle casupole è presidiato da una schiera di topi che corre avanti e indietro fra gli arbusti.

All’interno ci sono due donne alle prese con un piccolo focolare allestito tra cartoni e rifiuti di ogni sorta. Una di loro è incinta. "Macché roghi, noi non ne facciamo, accendiamo il fuoco giusto ogni tanto, per mangiare qualcosa", ci assicura. I resti di terriccio carbonizzato, però, raccontano un’altra storia. "Ci sono vari insediamenti, sia lungo le sponde dell’Aniene che a ridosso della Tangenziale, e ce n’è uno addirittura sotto il cavalcavia, da anni i cittadini denunciano i continui roghi tossici ma nessuno è intervenuto", attacca Holljwer Paolo, consigliere municipale di Fratelli d’Italia che sulla questione ha presentato una mozione assieme alla collega Sandra Bertucci.

Le richieste di intervento e le denunce protocollate al comando della Polizia Locale del II Gruppo Parioli e al commissariato di Villa Glori, ormai non si contano più.

"Chi abita qui ormai è esasperato, siamo in un’area residenziale che dista pochi chilometri dal centro, eppure sembra di vivere in uno slum", incalza Paolo. "Al sindaco, Virginia Raggi, chiediamo che intervenga immediatamente per bonificare l’area e sgomberare gli accampamenti". Un appello che, finora, è rimasto lettera morta.

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