Rifiuti, nuovo guaio per Gualtieri. Il Tar boccia la discarica

La Capitale e il problema irrisolto dei rifiuti: il Tar boccia il progetto della Regione di riclassificare la discarica di Magliano Romano

Rifiuti, nuovo guaio per Gualtieri. Il Tar boccia la discarica

Il problema dei rifiuti sta causando non pochi grattacapi al sindaco di Roma Roberto Gualtieri, che adesso si vede bocciare dal Tar la riclassificazione della discarica di Magliano Romano (zona Monte della Grandine). Il sito avrebbe potuto dare un po' di respiro alla Capitale, notoriamente in crisi nell'ambito della gestione della spazzatura, eppure anche stavolta è un niente di fatto.

L'ok della Regione è infatti stato respinto. E oltre a ciò i giudici hanno bloccato anche il tentativo di stoccare parte dei rifiuti a Tivoli, nelle vicinanze di Villa Adriana.

Accolto il ricorso dell'Associazione ecologica Monti Sabatini

Alla fine i magistrati del Tar hanno accolto il ricorso dell'Associazione ecologica Monti Sabatini, respingendo la relazione di compatibilità ambientale fornita dalla Regione per modificare la discarica di Magliano, facendola passare da impianto per inerti a impianto di smaltimento dei rifiuti urbani (si parlava di oltre 800mila metri cubi).

Secondo i giudici amministrativi non è stata effettuata una valutazione di incidenza su falda acquifera e barriera geologica. Senza dati attendibili alla mano è impossibile andare avanti.

L'Associazione ecologica Monti Sabatini stava combattendo da anni contro il progetto di realizzazione della discarica. Fra le motivazioni presentate al Tar, quella, in primis, di tutelare la salute della comunità dell'area dei Monti Sabatini, oltre che l'assenza, nei documenti della Regione, di una valutazione dell'incidenza sulla vicina area protetta di Fosso Cerreto.

Cosa dice il Tar

"La Regione" si legge nella delibera del Tribunale amministrativo regionale riportata da Repubblica,"ha omesso di tener conto delle misure di salvaguardia conseguenti all'adozione del piano di assetto del Parco regionale di Veio, nel quale ricadono parte degli interventi progettati". Nel comunicato si fa inoltre menzione alla mancata valutazione dell'impatto del progetto sulla falda acquifera. Assenti, inoltre, "approfondite valutazioni sulla barriera geologica naturale, tenuto anche conto che la discarica sorge su sito già oggetto di escavazione relativa ad attività estrattiva di tufo, materiale idrogeologicamente permeabile".

Come ha fatto sapere Francesco Mancini, sindaco di Magliano Romano, si tratta dell'ottava censura del Tar nei confronti dell'amministrazione regionale. Il Tar del Lazio, come abbiamo anticipato, ha anche rispedito al mittente il ricorso della "Daf" finalizzato all'attivazione di una discarica nei pressi di Porta Neola, vicino alla Villa Adriana. Un progetto fortemente osteggiato dalla comunità proprio per l'importanza del luogo.

Cosa accadrà in futuro

Intanto a Roma la situazione è sempre più critica ed evidente sotto gli occhi di tutti. Non ci sono discariche sufficienti per smaltire la quantità di rifiuti prodotta. I tempi sono stretti. Basti pensare che alla fine di questo mese, la discarica di Viterbo riceverà soltanto i rifiuti di Viterbo e Rieti.

Vicino al termine dei volumi anche la struttura di Albano, per la quale si parla di dicembre.

E Roma? Il rischio è che presto la spazzatura tornerà a invadere le strade, con le scene di degrado che purtroppo già conosciamo bene.

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