Dall'inizio dell'anno sono stati 35 gli sgomberi forzati dei campi rom portati avanti dal Comune di Roma, due in più rispetto all'anno scorso con un 1166 persone coinvolte di cui la metà sono minori.
A fornire i dati è l'Associazione 21 luglio che calcola i costi degli sgomberi a 1milione e 500mila euro. il primo è stato effettuato il 13 febbraio in via Tiburtina, nel IV Municipio ma è l'XI quello dove si è registrato il maggior numero di sgomberi (7 fino a questo momento). Quello che ha destato più clamore mediatico, ricorda Romatoday, è senza dubbio il Camping River. Con il governo Conte, poi, il numero medio mensile degli sgomberi si attestava a 2,4, successivamente è quasi raddoppiato, arrivando a 4,6. Per Carlo Stasolla, presidente di Associazione 21 luglio, "Siamo quindi di fronte ad una preoccupante impennata. Sorprende inoltre constatare come, dopo l’insediamento del Governo Conte, il numero medio mensile sia quasi più che doppio, arrivando quasi a 5 sgomberi forzati al mese". "Il Piano rom della Giunta Raggi, presentato 17 mesi fa – continua Stasolla - prevedeva il superamento dei 'campi' della Capitale. Ad oggi nessun insediamento risulta superato mentre, in compenso più di 1.000 persone sono state spostate da un punto all’altro della città.
La chiusura di Camping River, avvenuta nel luglio scorso, ha portato ad avere oggi più di 100 persone per strada. Soggetti che, dopo l’allontanamento dall’insediamento di via Tiberina, già hanno subito ulteriori sgomberi, tutti registrati in assenza delle garanzie procedurali previste dai Comitati delle Nazioni Unite".
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.