Il vaccino italiano diventa realtà: al via la sperimentazione a Roma

Oggi allo Spallanzani il primo volontario inizierà la sperimentazione. Servirà per capire se vi sono effetti collaterali e se la dose è immunogenica

Il vaccino italiano diventa realtà: al via la sperimentazione a Roma

Il vaccino italiano contro il coronavirus sta per diventare realtà. Come reso noto dal direttore sanitario dello Spallanzani di Roma, Francesco Vaia, oggi è arrivato il primo volontario che si sottoporrà alla sperimentazione del vaccino. Si tratta di un 50enne residente a Roma, che ha fatto questa scelta perché dovrà recarsi per lavoro all'estero, nel Golfo persico. L’uomo, che ha asserito di credere nella scienza italiana, ha preferito non rendere noti i suoi dati anagrafici.

Al via la sperimentazione sull'uomo

Saranno 90 i volontari che inizieranno la sperimentazione del vaccino contro il coronavirus. Vaia si è detto molto soddisfatto e orgoglioso. Ha inoltre aggiunto che viene così inaugurata “la classica fase uno che dovrà verificare se la dose di vaccino non darà effetti collaterali al paziente e, soprattutto, se questa dose è immunogenica, se capace cioè di produrre all'interno dell'organismo la creazione di anticorpi. Anticorpi che devono essere neutralizzati, cioè capaci di bloccare la replicazione virale. Dopodiché i cittadini sottoposti alla sperimentazione, fino all'autunno, verranno osservati per 12 settimane. La seconda e la terza fase prevedono la sperimentazione nei paesi nei paesi dove la virulenza è molto più alta rispetto all'Italia, come il Brasile o il Messico". Se tutto andrà come previsto già la prossima primavera il vaccino potrebbe essere in commercio. Tutto dipenderà dalla velocità e dai risultati dei test. La speranza è quella di riuscire a terminare la sperimentazione entro l’anno.

Oggi, all’avvio della sperimentazione sono intervenuti anche Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio e Alessio D’Amato, Assessore alla Sanità integrazione Socio-Sanitaria della Regione Lazio. Il governatore ha commentato il risultato finora ottenuto dichiarando che "sarà un vaccino pubblico, e a conclusione della fase di sperimentazione sarà a disposizione di tutti quelli che ne avranno necessità". Zingaretti ha anche aggiunto come non sia corretto attribuire al personale sanitario tutti i problemi, affermando che il Lazio sta cercando di incentivare i controlli nei box e nei drive-in. Serve però un senso di responsabilità comune o non servirà a nulla. Dopo aver sottolineato l’importanza della giornata di oggi, il governatore ha aggiunto: “Stiamo parlando del vaccino italiano sostenuto dalla Regione Lazio e rappresenta un importante salto in avanti contro il virus. Abbiamo sostenuto con grande forza il progetto di ricerca. Crediamo molto nel vaccino bene comune e abbiamo finanziato un progetto pubblico e a disposizione di tutti coloro che ne avranno necessità".

L'Italia è protagonista

Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell'istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani, ha detto che oggi "l'Italia entra tra i protagonisti nella guerra dei vaccini". Il vaccino è stato realizzato dall’azienda ReiThera e dall’istituto Spallanzani grazie a finanziamenti giunti dalla Regione Lazio e dal ministero della Ricerca, per un totale di 8 milioni di euro, dei quali cinque a carico della Regione e tre del Mur. La seconda fase di sperimentazione, che vedrà impegnati 500-1000 volontari, avrà inizio quando saranno disponibili i risultati della prima. Il vaccino in questione ha superato i test preclinici effettuati sia in vitro che in vivo su modelli animali, i quali hanno sottolineato la forte risposta immunitaria indotta dal vaccino e il buon profilo di sicurezza.

In seguito, l’Istituto Superiore di Sanità, l'Agenzia Italiana del Farmaco e il Comitato Etico Nazionale per l'Emergenza COVID-19, hanno dato la loro approvazione alla fase 1 della sperimentazione sull'uomo.

Oggi il primo volontario ha ricevuto tramite iniezione intramuscolare la dose di vaccino e iniziato l'iter che lo vedrà nei prossimi mesi sottoporsi a vari controlli periodici. Questi serviranno ai ricercatori per verificare la sicurezza e la tollerabilità del vaccino, oltre alla presenza di effetti collaterali.

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