"La Russia rifiuterà il materialismo della vecchia Europa"

Nei diari dello scrittore un'istruttiva e attuale descrizione dell'anima religiosa di Mosca

"La Russia rifiuterà il materialismo della vecchia Europa"

di Fëdor Dostoevskij

N el socialismo si trovano le scheggioline, nel cristianesimo c'è lo sviluppo in grado estremo della persona e della libertà personale. Dio è l'idea dell'umanità collettiva, della massa, di tutti. Quando l'uomo vive nelle masse (nelle comunità patriarcali primitive, di cui ci è giunta la tradizione), egli vive direttamente. Poi comincia l'epoca di transizione, ossia lo sviluppo successivo, ossia la civiltà. (La civiltà è un'epoca di transizione). In questo sviluppo ulteriore si manifesta un fenomeno, un fatto nuovo che nessuno può trascurare; si tratta dell'evoluzione della coscienza personale e della ripulsa delle idee e delle norme dirette, immediate (autoritarie, patriarcali, le leggi delle masse). L'uomo, in quanto persona, in questa fase della propria evoluzione genetica generale ha sempre assunto un atteggiamento di ostilità e di negazione nei confronti della legge autoritaria delle masse e di tutti. Perciò ha perso sempre la fede, anche quella in Dio. (Così sono finite tutte le civiltà. Per esempio in Europa, dove lo sviluppo della civiltà è arrivato ai limiti estremi, ossia ai limiti estremi dello sviluppo della persona, la fede in Dio nelle singole persone è andata perduta).

Questa situazione, cioè la frantumazione delle masse in singole personalità, ossia la civiltà, è una condizione patologica. Lo testimonia la perdita dell'idea viva di Dio. La seconda testimonianza che si tratta di uno stato morboso sta nel fatto che in questa condizione l'uomo vive male, soffre di nostalgia, perde la fonte della vita viva, non conosce le sensazioni immediate ed è cosciente di tutto. Se in questa situazione non fosse indicato all'uomo uno scopo, mi sembra che l'uomo impazzirebbe con tutta l'umanità. Cristo lo ha mostrato. Nessun ateo, pur se mette in dubbio la progenitura divina di Cristo, ha mai negato che Egli è l'ideale dell'umanità. In che consiste la legge di questo ideale? Nel ritorno all'immediatezza, alla massa, ma liberamente, anzi neppure in base alla volontà, alla ragione, alla coscienza, ma grazie alla percezione immediata, invincibile, di terribile potenza, che ciò è terribilmente buono. Strano: l'uomo torna alla massa, alla vita non mediata, quindi a una condizione naturale, ma come? Non per via autoritaria, ma al contrario, con il massimo grado di autonomia e di consapevolezza. È chiaro che questa suprema autodeterminazione è allo stesso tempo una suprema rinuncia alla propria volontà. La mia volontà è di non avere volontà, perché l'ideale è bellissimo. In che consiste l'ideale? Raggiungere la piena potenza della coscienza e dello sviluppo, avere piena coscienza del proprio io: e dare tutto questo spontaneamente per tutti. In effetti, che cosa farà di meglio l'uomo che ha ricevuto tutto, che è cosciente di tutto e può tutto?

Se voi lo lasciate in una condizione di smembramento della persona, non otterrete altro che il ventre. I socialisti non vanno più in là del ventre. E la nostra «Giovane Russia», ormai da anni, non fa altro che sforzarsi in tutti i modi di dimostrare che più in là di tutto quello che è racchiuso nel ventre, non c'è altro. Non lo negano. Sono anzi orgogliosi di riconoscerlo: un paio di stivali è meglio di Shakespeare, è una vergogna parlare dell'immortalità dell'anima ecc. ecc. Mentre secondo Cristo avete: C'è qualcosa di ben superiore al dio-ventre. Ed è l'essere signore e padrone di se stesso, del proprio io, è il sacrificare questo io, darlo a tutti. In questa idea c'è una irresistibile bellezza, una superiore dolcezza, un che di inevitabile e perfino di inspiegabile. Appunto, inspiegabile. Ma che cosa spiega il socialista? Egli dice: se immaginiamo che ognuno dia tutto, anche se stesso, anche il proprio io per tutti, ciò significa che non ci saranno più poveri, anzi tutti saranno incredibilmente ricchi. Ma il socialista mente grossolanamente, in modo infame e tronfio. Perché, anche se fosse effettivamente così, ossia che tutti saranno ricchi, qui però i socialisti si fermano e non vanno oltre. E non può neppure essere così, perché il socialista non può immaginare che si possa volontariamente dare se stessi per tutti, secondo lui ciò è immorale. Mentre, se fosse in cambio di un certo compenso, allora sì, si potrebbe. Sarebbe morale. Ma tutta la faccenda, tutta la sconfinata superiorità del cristianesimo rispetto al socialismo consiste appunto nel fatto che il cristiano (ideale), mentre dà tutto, non chiede nulla per sé.

Del resto il socialismo non è neppure arrivato a questa spiegazione razionale del cristianesimo; ci sono arrivati solo alcuni suoi esponenti, poeti per giunta.

Ma tutto il futuro fondamento e la norma del formicaio sociale che il socialismo mette come scopo è nel ventre sazio, e, a tal fine, in associazioni incondizionate di formiche. La sua suprema morale a questo riguardo, il massimo incoraggiamento offerto all'umanità consiste nell'assicurare ai proseliti che questi doveri sono dolci, perché saranno compiuti per se stessi.

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