Sabrina Salerno: "Anni '80? Rinnego solo le spalline imbottite"

E' stata un simbolo degli anni '80, una vera e propria icona del decennio. Ora condurrà un programma, su Italia 1, che ripercorre un'epoca mitica ma dimenticata da stampa e tv

Sabrina Salerno: "Anni '80? Rinnego solo le spalline imbottite"

Sabrina Salerno,lei è stata chiamata a condurre Mitici 80 in veste di simbolo di quel periodo. Le sue hit di allora, prima tra tutte Boys boys boys, sono ancora un ritornello. Come ci si sente a essere un simbolo?
«Mi fa piacere, ma Mitici 80 non celebra mica me, parla di come l’attualità dipenda da quel passato».

Lei aveva già celebrato i vecchi miti in Matricole e Meteore. Sente vicino il tema?
«In verità no. Ho rifiutato tante proposte in tv, ma questa mi è piaciuta. È una passeggiata nei ricordi, nessun polpettone nostalgico».

E poi è una conduzione.
«La mia prima. Una bella responsabilità, e me la prendo volentieri».

Cosa rimpiange degli anni 80 e cosa invece è felice sia rimasto là?
«Cose come il chiodo, gli anfibi. Ma sono felice che non si usino più quelle spalline orrende e gli eccessi nel trucco, le cotonature…».

In Mitici 80 la affiancano Melita Toniolo e Raffaella Fico, nate nella seconda metà della decade. Come faranno a raccontarci gli anni 80?
«Perché il taglio sarà attuale. Wonder Melita sarà una supereroina alle prese con missioni impossibili e Raffaella parlerà di amore e sesso con i giovani, per capire cosa è cambiato da allora».

Anche la sigla finale porta la sua firma: è Call me, il brano dance uscito da poco, cantato in coppia con Samantha Fox.
«Ne sono felice, anche perché è in classifica al 4° posto. È un vecchio progetto finalmente realizzatosi».

Ha spiegato varie volte che la rivalità con la Fox era una montatura.
«Infatti. Ci giocavamo, un po’ sullo stile Spandau Ballet e Duran Duran. Ora però abbiamo 40 anni, basta…».

Per Call me volevate proporvi più in versione sexy o ironica?
«Volevamo essere noi oggi: due belle donne che non hanno nulla da invidiare ai loro 20 anni».

Se la sente ancora addosso l’etichetta di mangiauomini?
«Credo che non me la staccherò mai».

Progetti?
«Per fine anno un album di inediti.

Sarà pop più che dance, anche se il mondo delle discoteche non mi lascerà mai».

Che musica ascolta?
«Vado a periodi, ma alla fine torno sempre là: David Bowie e Tina Turner, U2 e Rolling Stones, Extreme e Billy Idol».

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