La chirurgia oftalmica diventa sempre più tecnologica

All'evento «Eyevolution 2020» protagonisti il 3D, sensori e lenti sofisticate per la presbiopia

Riccardo Cervelli

«Eyevolution 2020», una due giorni organizzata da Alcon a Milano, è stata l'occasione per parlare di salute sostenibile, comunicazione nell'era digital, marketing sanitario e nuove tecnologie. La più importante novità presentata è una innovativa lente intraoculare per la correzione della presbiopia contestualmente all'intervento di cataratta. «La nuova lente a profondità estesa di fuoco basata su tecnologia ottica non diffrattiva denominata Wavefront Shaping Technology, garantisce una performance visiva ottimale creando un campo di visione esteso e continuo da lontano fino a un vicino funzionale (40 cm) - ha spiegato il dr. Francesco Carones, direttore medico presso Carones Vision, centro oftalmo-chirurgico di Milano - senza riduzione della sensibilità al contrasto e utilizzando il 100% della luce disponibile. Inoltre, minimizza gli effetti collaterali riducendo al minimo i disturbi visivi quali aloni e abbagliamento. Tutto questo rappresenta un grande vantaggio per la qualità della vita dei pazienti che potranno effettuare attività come la guida notturna senza particolari disagi».

Tra le innovazioni presentate anche un sistema di facoemulsificazione, una delle fasi principali della chirurgia della cataratta.

«Il sistema di facoemulsificazione controlla in ogni momento la pressione intraoculare del paziente attraverso un sistema di sensori di pressione posizionati sullo strumento, ciò consente di eseguire l'intervento utilizzando una pressione quanto più fisiologica possibile - ha dichiarato il prof. Daniele Tognetto, direttore dell'Unità Operativa di Clinica Oculistica dell'Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Trieste -. La novità di oggi è che abbiamo un sensore di pressione aggiuntivo posizionato direttamente sul manipolo dello strumento necessario per rimuovere il cristallino opacizzato. Così la risposta del sistema diventa ancora più veloce e precisa, aumentando la performance dello strumento e la sicurezza per l'operatore e per il paziente, e riducendo sensibilmente le possibilità di collasso della camera anteriore».

Come ulteriore innovazione è stata illustrata la tecnologia 3D applicata alla chirurgia oftalmica. «L'utilizzo in sala operatoria del 3D è una vera rivoluzione. Oggi, grazie al display posizionato in sala operatoria, riusciamo a operare guardando non più nel microscopio, ma direttamente lo schermo - ha sottolineato il prof. Stanislao Rizzo, direttore della Clinica Oculistica Policlinico Gemelli, Università Cattolica, Roma -. Questo tipo di dotazione tecnologica, estremamente avanzata e moderna, consente di ingrandire in maniera mai vista prima tutti i dettagli dell'occhio e di adottare le regolazioni proprie dei sistemi digitali, come il potenziamento della luce e del contrasto e l'uso di filtri colorati per evidenziare, per esempio, alterazioni vitreo-retiniche.

Inoltre, questa soluzione permette di rendere partecipe dell'intervento in corso tutta l'équipe presente in sala operatoria e, al tempo stesso, può rappresentare un vero strumento didattico».

Presentato, infine, un dispositivo che rende gli interventi chirurgici sulla retina più sicuri, stabili, veloci e mininvasivi.

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