Disastro colposo. È questa l'accusa che pende sulla testa di sette alti dirigenti del ministero della Salute. Il motivo? Il nucleo Tutela spesa pubblica della Guardia di Finanza ha messo sotto inchiesta gli indagati per aver "omesso di vigilare sul regime delle sostanze anoressizzani", cioè un farmaco per la dieta che - seppur formalmente vietato - viene comunque venduto in farmacia come galenico.
A finire nel mirino dei finanzieri è la fenilpropanolamina/ norefedrina, un composto simile (e in sostituzione) della fendimetrazina. Questa nel 2013 ha ucciso Luigi Marzulli nonostante la sostanza fosse vietata al commercio. Tuttavia il suo nome non appariva nelle tabelle ministeriali tra le sostanze da vietare nella produzione, appunto, di galenici.
Così, come scrive il Corriere, "Marcella Marletta, direttore generale del settore dei dispositivi medici e servizio farmaceutico del ministero, Gianpiero Camera direttore dell’ufficio attività farmaceutica e Germana Apuzzo direttore dell’ufficio centrale stupefacenti" sono accusati di aver "omesso di espletare qualsiasi attività di vigilanza o comunque attivare i dovuti controlli affinché non fossero prescritte e somministrate da parte di medici e farmacisti preparazioni galeniche anoressizzanti". Mancanza da cui sono scaturite la morte, oltre che di Marzulli, anche di Karageorgiou Fotini (giugno 2016) e l'ictus riportato da Catia Parenza (settembre 2014).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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