Malattia Venosa Cronica da prevenire

Successo di adesioni alla campagna di Servier con gli esperti di medicina vascolare

Iris Catarsi

È arrivata l'estate. Con le belle, lunghe e calde giornate si manifestano anche rischi e opportunità per chi soffre di Malattia Venosa Cronica (MVC) o per chi ne è predisposto e deve iniziare a gestirla. Maggio è stato il mese della prevenzione di questa patologia: si è svolta la campagna «Ama le tue gambe», iniziativa promossa dall'azienda farmaceutica Servier (da anni impegnata nella gestione delle malattie croniche cardiovascolari) e che ha ottenuto la validazione e il supporto scientifico della Società Italiana Diagnostica Vascolare (SIDV) e della Fondazione Italiana Vascolare (FIV) onlus. La Malattia Venosa Cronica è purtroppo molto diffusa: dal vademecum per il paziente, realizzato dai medici di SIDV e FIV insieme agli esperti della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (SIMG) e di Federfarma, emerge che la MVC è «la terza patologia più diffusa in Italia: colpisce dal 10% al 50% degli uomini e oltre la metà delle donne. Nonostante questo, solo una persona su tre è consapevole di essere malata e segue una corretta terapia».

Questo spiega il successo del progetto «Ama le tue gambe», che ha permesso di prenotare visite mediche gratuite per un primo controllo dello stato di salute delle proprie gambe. Per promuovere l'iniziativa sono stati realizzati un sito web, opuscoli informativi disponibili nelle farmacie e attivato un numero verde per le prenotazioni.

I numeri di consuntivo parlano chiaro: dall'1 al 31 maggio hanno prenotato il check gratuito quasi 1.500 persone e la pagina web ha vantato oltre 18mila visualizzazioni in un mese. Sono state quasi 1.000 le visite effettuate. Ma cos'è la Malattia Venosa Cronica e quali sono i consigli degli specialisti da seguire e, soprattutto, da non abbandonare proprio in estate? Innanzitutto, avvertono i medici, la malattia viene spesso sottovalutata nelle fasi iniziali all'apparire dei primi fastidiosi sintomi e inestetismi (i «capillari rotti»). La MVC colpisce le gambe, e per la precisione il sistema venoso presente in questa parte del corpo, deputato a riportare il sangue verso il cuore: qui può esserci la tendenza del sangue a ristagnare, rallentando il proprio ritorno verso il cuore. Di conseguenza, l'attività delle valvole presenti nei vasi venosi, che devono opporsi alla forza di gravità e favorire il ritorno del sangue al cuore impedendo il reflusso verso la periferia (in pratica caviglie e piedi), risulta più difficile e compromessa.

Ecco quindi che alcune vene, per il troppo sangue contenuto, tendono a ingrossarsi, a causa del dilatarsi delle loro pareti, e a formare varici chiaramente visibili. Un fenomeno analogo tende a verificarsi anche più a monte, nei capillari, alcuni dei quali diventano osservabili a occhio nudo. Il ristagno di sangue in vene e capillari può dare origine, in seguito, a gonfiori (edemi) e ad alterazioni della pelle. Nei casi più gravi possono anche formarsi ulcere: ferite aperte, per la morte della cute, di solito vicino alla caviglia.

Tra i consigli degli esperti spicca l'invito a praticare più attività fisica. Spesso la MVC è favorita da una vita sedentaria o da abitudini che comportano lo stare in piedi per lungo tempo nella stessa postazione. Sedentarietà e stare a lungo eretti fanno mancare l'effetto pompa esercitato dai muscoli della gamba che, combinato con il funzionamento delle valvole venose, impedisce il riflusso del sangue verso i piedi. L'ideale, quindi, è alternare lo stare seduti a movimento, sport (non scatti, ma movimenti ripetuti) e distensione. Da sdraiati, è consigliabile tenere i piedi sollevati (inserendo rialzi sotto i piedini del letto o utilizzando un piccolo cuscino sotto il materasso dalla parte dei piedi) così da favorire il flusso sanguigno verso il cuore.

Fondamentale è evitare il sovrappeso, anch'esso un ostacolo al corretto flusso del sangue. È bene moderare anche il consumo di alcolici che hanno effetti vaso dilatanti. D'estate occorre stare attenti all'eccessiva esposizione al calore. Le donne dovrebbero indossare i tacchi a spillo solo in occasioni particolari e per una durata di tempo limitata. Quanto ai presidi sanitari, è suggerito il ricorso ad apposite calze elastiche e a farmaci specifici, i flebotropi, che siano affidabili per dimostrata efficacia clinica e sicurezza. Se assumerli, in quali tempi e in quali modi, lo può dire lo specialista o il medico di famiglia.

Fondamentale il ruolo di quest'ultimo, come quello del farmacista, i primi referenti a cui ci si affida, di solito, per avere consigli sullo stato di gambe e vene. Quello che conta, in ogni caso, è non sottovalutare i rischi per le proprie gambe.

E amarle.

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