Luisa Romagnoni
Diabete, malattie cardiovascolari, respiratorie e tumori. Sempre più queste malattie croniche non trasmissibili (Ncd), tipiche dei Paesi ricchi, si stanno diffondendo anche nei Paesi a risorse limitate, provocando ogni anno ben 28milioni di decessi, quasi il 75 per cento delle morti riconducibili a tali condizioni, nel mondo. Per i sistemi sanitari locali, più propensi a gestire le problematiche acute, si apre una sfida enorme, poiché si tratta di patologie che richiedono diagnosi precoce e trattamenti a lungo termine. Una possibilità per affrontare questa situazione, prova a fornirla «Novartis Access», progetto che prevede di mettere a disposizione, in parti del mondo in cui l'accesso alle cure è spesso limitato, un pacchetto di farmaci per patologie croniche, a prezzo sostenibile. Il tema è stato approfondito in occasione della 69° Assemblea Mondiale della Sanità, tenutasi di recente a Ginevra. «A livello mondiale è in corso una vera e propria transizione epidemiologica», afferma Richard Laing, docente alla School of Public Health della Boston University, coordinatore del team di ricerca che valuterà l'impatto del progetto.
«Negli ultimi 15 anni abbiamo assistito a un allungamento dell'aspettativa di vita, anche in molti Paesi africani. Questo significa che le persone vivono abbastanza a lungo per soffrire di malattie croniche non trasmissibili». La difficoltà di accesso alle terapie, in queste aree povere del mondo, è un punto cruciale. Sussiste una forte discrepanza, fra malattie acute e croniche. Secondo uno studio condotto in 37 Paesi africani, nel settore pubblico ci sarebbe in media una differenza del 17% : il 34% di disponibilità di farmaci per il cronico e quasi il 51 per l'acuto.
Il progetto Novartis Access offre ai Governi di questi Paesi, alle Ong che vi operano e agli altri interlocutori istituzionali, un portfolio di 15 farmaci, scelti sulla base della lista dei farmaci essenziali dell'Oms, per le principali patologie non trasmissibili, al costo mensile di un dollaro per trattamento. L'iniziativa, già partita in Kenia e in Etiopia, punta ad essere introdotta in altri 5 Paesi nel 2016 ed estesa nel corso dei prossimi anni in 30 nazioni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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