Che il sale in eccesso faccia male alla salute è cosa nota a tutti, ma ora si è andati anche oltre, dimostrando come il suo abuso accorcerebbe addirittura la vita. Aggiungere sale ai cibi, sarebbe infatti associato ad un rischio del 28% in più di morte prematura (gli studiosi hanno considerato il decesso prima dei 75 anni come prematuro ndr). A rivelarlo uno studio, pubblicato sull'European Heart Journal, dagli scienziati della Tulane University School of Public Health and Tropical Medicine, che hanno esaminato i dati relativi a oltre 500 mila persone. Il team, guidato dal Dottor Lu Qi, ha valutato le informazioni di 501.379 partecipanti a uno studio condotto della biobanca britannica (una struttura che raccoglie in maniera organizzata materiale biologico utile per la ricerca clinica,ndr)
Nella popolazione generale di età compresa tra i 40 ei 69 anni, riportano gli autori, circa tre persone su cento muoiono prematuramente. Aggiungere il sale a tavola sembra associato a una percentuale più elevata di mortalità. Questi risultati, commentano gli studiosi, potrebbero avere diverse implicazioni per la salute pubblica. Ai volontari è stato chiesto, tramite un questionario, di indicare la frequenza con cui aggiungessero il sale a tavola, direttamente nel piatto. Sono stati considerati fattori come età, genere, etnia, indice di massa corporea, assunzione di alcol o abitudine del fumo, livello di attività fisica e condizioni mediche.
"Il nostro lavoro" afferma Qi: "fornisce nuove evidenze per supportare le raccomandazioni a modificare i comportamenti alimentari allo scopo di migliorare le condizioni di salute e l'aspettativa di vita". Valutare l'assunzione complessiva di sodio è notoriamente difficile poichè molti alimenti sono caratterizzati dalla presenza intrinseca di sale e l'aggiunta comporterebbe un rischio non indifferente.
"L'aggiunta di sale a tavola è un comportamento alimentare comune" spiega ancora il dott. Qi "direttamente correlato alla preferenza a lungo termine di un individuo per i cibi più saporiti". Stando a quanto emerge dallo studio, le persone che consumavano quantità più elevate di sale a tavola, erano correlate a un rischio maggiore di morte prematura. L'aspettativa di vita tendeva ad aumentare leggermente se questo comportamento veniva mediato dall'assunzione di frutta e verdura.
Il campione analizzato non è in ogni caso, un'indicatore certo della situazione mondiale ma rappresenta comunque un importante monito sull'uso errato del sale. "Saranno necessari ulteriori studi per convalidare questi dati" conclude Qi "ma i nostri risultati confermano che mangiare troppo sale rappresenta un rischio per la salute e può ridurre significativamente l'aspettativa di vita".
L'allarme del Ministero della Salute
Anche il Ministero della Salute ha allertato sulle problematiche dovute all'abuso di sale. Un consumo alimentare eccessivo favorisce, si legge, l'insorgenza di ipertensione arteriosa e, di conseguenza, delle gravi patologie cardio-cerebrovascolari correlate, come l'infarto del miocardio e l'ictus cerebrale, ed è stato associato anche ad altre malattie cronico-degenerative, come i tumori dell’apparato digerente, in particolare quelli dello stomaco, l'osteoporosi e le malattie renali.
Si è intervenuti con il Programma Guadagnare Salute favorendo la riduzione del consumo di sale anche attraverso accordi volontari con l’industria alimentare e con le principali associazioni nazionali dei panificatori artigianali.
Con questi si è riformulata una ampia gamma di prodotti disponibili sul mercato, a partire dal pane, prima fonte di sale nell’alimentazione degli italiani ma anche gnocchi confezionati, primi piatti pronti surgelati, zuppe e passati di verdura surgelati. In ogni caso non aggiungere sale a cibi che già ne contengono naturalmente, non è certo che possa allungare la vita ma di sicuro fa molto bene alla salute.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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