Samp, il teorema del triangolo per i play off

Samp, il teorema del triangolo per i play off

(...) in linea con un destino cinico ma non baro.
Puntuale come i treni al tempo del Duce, rientra naturalmente in scena Preziosi nei panni di Babbo Natale, ricompone e liquida pietosamente i resti del mister frastornato, chiama al suo posto il logico Marino e lo gratifica di Gilardino, Biondini e Sculli in confezione omaggio, aggiungendoci come buon peso Belluschi e Carvalho. Risultato: 9 punti in 5 partite - 1,8 la nuova media-gara del Grifo - ma c'è di più; c'è che tre volte su tre i tifosi rossoblu vedono all'opera il Grifone di Marino a Marassi e invariabilmente finisce 3-2 in un caleidoscopico coacervo di emozioni goduriose. E chi ne fa le spese? Nientepopodimeno che Udinese, Napoli e Lazio! Un Frey portiere extra strong protetto dagli affidabili giganti centrali Granqvist-Kaladze (il cielo lo conservi); nel mezzo, la corposa collaborazione a mordere tra l'onnipresente Biondini e un Kucka miracolato da Marino; sulle fasce, la lucida e tosta padronanza di Sculli e Jankovic; davanti, 12 gol segnati nelle ultime 4 partite, 6 da Palacio, 4 da Jankovic, uno da Gilardino (perno fondamentale), più il singolo di Granqvist(che promette di ripetersi): se questi stanno con gli occhi un po' più aperti dietro al largo (dico a Mesto, finché non rientrerà Rossi, e a Constant e/o Moretti) e riescono a darsi una globale regolata in trasferta c'è caso che possano giocarsela con più d'uno che li precede in graduatoria.
Quattro partite, 8 punti: per la Sampdoria di Iachini, promettente l'avvio del girone di ritorno. Aveva convincentemente vinto a Padova con il trio Palombo-Obiang-Krsticic a centrocampo e la coppia Pozzi-Bertani in gol, ha convincentemente vinto a Grosseto con il trio Munari-Obiang-Renan a centrocampo e Foggia in gol. Nel mezzo, la deludente parentesi di due pari: stridente a Marassi con il Livorno, accettabile a Gubbio. In proiezione aritmetica, la media di 2 punti-gara porterebbe la Sampdoria a quota 68 finale (34+34), che nei tre campionati precedenti è valsa in via successiva il 3° (2008/09), 5° (2009/10) e 4° (2010/11) posto, mentre il 6° era stato rispettivamente occupato dal Grosseto a quota 64, dal Cittadella a 66 e dalla Reggina a 61: tutti e tre poi bocciati in sede play-off. Stavolta però bisogna dare di più. A prescindere dalla marcia record di 5 big - dal Pescara al Padova - che prenotano un largo Over 80, c'è pure un Varese da Over 70: sicché Iachini e discepoli, per puntare al 6° posto cui ambisce come minimo pure il Brescia (rinforzato dalla Samp...) dovranno alzare oltre i 2 punti la media-gara. In proiezione tecnica, peraltro, la gagliarda prestazione di Grosseto a palla principalmente giocata per ripetuti triangoli rasoterra a squadra finalmente corta e lo spettacolare gol nato in verticale sulla direttrice Obiang-Pozzi-Foggia (altro che Don Juan!) fanno ragionevolmente sperare che già da sabato pomeriggio, ospite l'Albinoleffe, possa finalmente svanire la ridicola sindrome di Marassi.
Per finire, un'ultima ma tutt'altro che trascurabile annotazione generale. Poiché si esalta nel gran giro delle Coppe (Champions, Europa League e Italia), deve offrire il giusto spazio alle varie Nazionali, si basa sui contributi televisivi e non può più permettersi di ignorare il fattore climatico, il calcio-spettacolo italiano ha urgente bisogno di tre iniziative sostanziali. La prima. Ridurre la serie A a 18 squadre e la B a 20. La seconda. Indurre il Governo a riprendere e varare la legge che permetta ai Club più lungimiranti di dotarsi, autofinanziandosi, di stadi di proprietà rispondenti a opportuni parametri di sicurezza e comodità. La terza.

Esercitare una forte pressione nei confronti dell'International Board affinché cancelli le demenziali e antisportive norme aggiuntive che prevedono l'espulsione sia di chi compia il fallo «da ultimo uomo» sia l'espulsione del portiere in uscita (c'era una volta il cavalleresco saltatore...) punibile col calcio di rigore.

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