San Siro bis, Sala in aula. I paletti del centrodestra

Sala ha più nemici a sinistra. Ma l'opposizione chiede garanzie sulle risorse

San Siro bis, Sala in aula. I paletti del centrodestra
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Il match in Consiglio comunale è convocato alle 16.30 e già il «pre partita», per rimanere in gergo calcistico, riserverà sicuramente qualche flash mob ad effetto da parte del centrodestra. Il sindaco riferisce in aula sul progetto del nuovo stadio di San Siro dopo mesi di incontri a porte chiuse con Milan e Inter. Illustrerà condizioni e cronoprogramma per lanciare il bando per la vendita del Meazza e delle aree intorno dove i club potranno realizzare il nuovo impianto. Partirà dalla manifestazione di interesse «non vincolante» che le società hanno inviato una settimana fa e integreranno con la parte dell'offerta economica, dopo aver ottenuto a voce dal Comune le stime dell'Agenzia delle Entrate (e hanno presentato un accesso agli atti per esaminare la perizia integrale). Il sindaco rischia di trovarsi più «nemici» tra i banchi della maggioranza, anche se la proposta di delibera consiliare che chiede alla giunta di aprire un bando internazionale per ristrutture il Meazza, depositata da Enrico Fedrighini e già sottoscritta da altri sei consiglieri (Giungi, Pantaleo e Vasile del Pd, Fumagalli della Lista Sala, Monguzzi dei Verdi, ma potrebbero aggiungersene altri) non verrà messa ai voti oggi perchè non ha concluso l'iter procedurale. La discussione - che metterebbe in imbarazzo il Pd, anche se il testo non avrebbe chance per passare - slitta a lunedì prossimo.

Sala aprirà la seduta con la relazione poi via al dibattito contingentato (5 minuti a gruppo). I partiti del centrodestra stavano lavorando ciascuno su proprio ordine del giorno ma le diplomazie sono in corso e questa mattina proveranno a fare sintesi per presentare un documento unitario, che potrebbe trovare voti anche a sinistra. Ci sono «sensibilità diverse» anche all'interno dell'opposizione, come sottolinea il capogruppo di FdI Riccardo Truppo, e uno dei paletti che vorrebbe mettere ai voti rischia di non trovare d'accordo parte dell'opposizione e piacere invece alla sinistra ambientalista. Truppo assicura che «dobbiamo trattenere Milan e Inter a San Siro», quindi bene il progetto del nuovo stadio «ma il Meazza non va sventrato. La vendita entro l'estate serve ad aggirare il vincolo sul secondo anello che non scatterebbe più in automatico se la proprietà passasse dal pubblico al privato. Benissimo la vendita, ma io chiedo che nel bando il Comune fissi come condizione che il vincolo sul secondo anello andrà comunque rispettato. Il terzo non è tutelato, l'impianto si potrà comunque alleggerire e rifunzionalizzare, ad esempio per concerti ed eventi». Il capogruppo della Lega Alessandro Verri è «curioso di sapere cosa dirà il sindaco, è già un evento più unico che raro che venga a relazionare in aula. É chiaro che noi lo critichiamo perchè sulla questione stadio ha perso anni, ma se si prospettasse la possibilità di vendita non saremmo contrari.

Vogliamo garanzie sull'uso delle risorse, vanno spese nel quartiere», Sala sembra d'accordo, «e prima di tutto a favore delle fasce deboli, mettendosi a un tavolo con Aler per riqualificare le case popolari e per progetti rivolti a chi è in difficoltà. Il Consiglio deve essere protagonista».

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