In un certo senso comune, specialmente d’impronta laica, non sempre filtrato da meditate riflessioni storiche, si avverte ancora un’eco delle paure suscitate nei secoli passati dalla Santa Inquisizione di Santa Madre Chiesa, tribunale ecclesiastico che non perseguitava tanto questo o quel reato quanto i peccatori, gli eretici, gli infedeli. Sono paure, queste, da aggiornare radicalmente: una Santa Inquisizione c’è ancora, ma è ormai integralmente laica. Questa nuova Santa Inquisizione laica non ha alcuna cura per le singole persone (anche quando hanno - al di là di loro specifiche responsabilità di cui devono certamente rispondere alla legge - una delicata funzione come quella degli uomini di Chiesa), non ha interesse a mantenere il necessario riserbo nello svolgimento dei pur indispensabili accertamenti della giustizia umana, il suo obiettivo è solo quello del clamore mediatico e del furore da suscitare attraverso questo «clamore» verso chi finisce nel suo mirino. Si è tornati allo sterminio via linciaggio giudiziario-mediatico dei peccatori, invece che al perseguimento difficile, rigoroso, attento tipico delle procedure di persecuzione legale dei reati.
Di questa nuova realtà ci parla, senza dubbio, la giustizia belga che invade in modo irruento le sedi ecclesiali, s’intrufola nelle tombe di cardinali, mira allo scandalo ben prima che all’accertamento dei fatti. Che non sia proprio una realtà solo belga lo sappiamo bene da tempo: un bell’esempio di questo tipo di giustizia spettacolo è stato dato per esempio recentemente dal giudice Baltasar Garzon che si era messo in testa di processar persino la Guerra Civile spagnola di sessanta anni fa. Ma, poi, è evidente come il palcoscenico più scatenato di questa nuova Santa Inquisizione laica sia quello italiano con i suoi pm che si appellano alla storia invece che al codice penale, con i fanatici che vanno in giro a gridare «intercettateci tutti», con le aggressioni alla vita privata degli indagati di cui ultimo esempio sono gli atti processuali improvvisamente spuntati fuori contro Ottaviano Del Turco. Nei circoli interni del Vaticano ci si è chiesto perché certi furori politico-mediatico-giudiziari si siano scatenati proprio adesso quando la Chiesa, questa millenaria istituzione miracolosamente capace di rigenerarsi nei secoli, si era messa a fare pulizia al suo interno come aveva chiesto già da qualche anno l’allora cardinale Joseph Ratzinger.
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