Saxa Rubra, nel campo rom spunta la piscina

E a Saxa Rubra arrivò anche la piscina. L’ennesima puntata del parcheggio occupato dai nomadi sulla Cassia si arricchisce di un nuovo, gustoso, particolare. Da qualche giorno sulle strisce blu che dovrebbero servire come parcheggio di scambio per i pendolari che prendono la Roma-Viterbo o i pullman della Cotral diretti fuori città, non si trovano solo le roulotte e i camper degli zingari ma anche una piccola piscina di plastica. La novità risulta ancor più strana se si pensa che al primo sgombero dell’area, datato 21 marzo 2006, erano presenti anche i tecnici dell’Acea. Motivo? «Chiudere le due fontanelle esistenti - si legge sulle agenzie di quel giorno - per scoraggiare il ripetersi di insediamenti abusivi in futuro». Oggi invece i nomadi, preoccupati come tutti dalla calura estiva, si sono dotati addirittura di una piccola piscina.
Quella del parcheggio di Saxa Rubra, piscina a parte, è una storia «simbolo» di come il Campidoglio affronti l’emergenza-rom. E cioè, annunciando sgomberi e soluzioni, salvo, poi, essere smentito nei fatti. Realizzato per il Giubileo il parcheggio di scambio è stato occupato pochi anni dopo da circa 150 nomadi. La prima denuncia, del capogruppo della Dc per le autonomie alla Pisana Fabio Desideri, risale al 24 febbraio 2006. Passa quasi un mese e il Comune, il 21 marzo come detto, si decide a intervenire. All’azione partecipano i vigili urbani del XX gruppo, la polizia, le squadre dell’Ama per ripulire l’area e, appunto i tecnici Acea. «Anche nel caso di Saxa Rubra - è l’annuncio roboante di Veltroni - siamo riusciti a risolvere una situazione difficile senza conflitti». Peccato che nel giro di due giorni la situazione torni come prima.
Servono dieci mesi questa volta al Campidoglio per decidere il nuovo intervento. Il 23 febbraio 2007 il nuovo sgombero. Questo volta, però, memore della figuraccia dell’anno prima, Veltroni si astiene dal commentare. E fa bene. Tempo dieci giorni e i rom sono nuovamente lì. Roulotte, camper, automobili.
E, novità di ieri, anche una piscinetta. «Nonostante le nostre tante denunce - spiega Desideri - il Campidoglio, titolare delle politiche sui nomadi, l’Atac, responsabile del posteggio, la Regione, proprietaria della ferrovia, Met.Ro., che la gestisce e Cotral hanno fatto voto di silenzio». Da considerare poi il danno erariale per il Comune. «Oltre 500 i posti a pagamento che i romani non posso utilizzare. E che, ovviamente, causano mancati introiti per milioni alle casse pubbliche. Finalmente qualcosa si muove. Non nell’ambito della restituzione dell’area ai pendolari, però, ma nella direzione del potenziamento del campo. I rom ora hanno a disposizione anche una piscina installata sulle strisce blu.

Domanda: è un gentile omaggio del Comune o si sono attrezzati da soli? I nomadi, poi, hanno una vera predilizione per la Roma-Viterbo visto che altri accampamenti sono presenti a ridosso delle stazioni di Tor di Quinto, Grottarossa, Saxa Rubra e Monte Antenne».

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