Uno scandalo in Germania Wulff costretto a dimettersi e la Merkel "bidona" Monti

Il capo di Stato tedesco accusato di pesanti illeciti: "Ho commesso degli errori, ma in buona fede". E la Merkel plaude: "Siamo tutti uguali davanti alla legge"

Uno scandalo in Germania Wulff costretto a dimettersi e la Merkel "bidona" Monti

Ma che figuraccia frau Merkel! La drammatica accelerazione della crisi ai vertici dello Stato tedesco ha fatto saltare l'incontro tra il presidente del Consiglio Mario Monti e la cancelliera Angela Merkel. In tarda mattinata il capo di Stato tedesco Christian Wulff ha, infatti, tenuto una conferenza stampa nel corso della quale ha rassegnato le dimissioni. "Ho fatto degli errori", ha ammesso Wulff che nelle scorse settimane era stato investito da pesanti accuse di illeciti. Proprio per questo la "maestrina" Merkel - quella degli sprezzanti sorrisini ai vertici europei - si è vista costretta a bidonare il Professore annullando la visita ufficiale a Roma prevista per questa mattina. Secondo l'edizione online di Die Zeit, l'incontro si terrà settimana prossima.

Il programma di Frau Merkel a Roma avrebbe previsto prima un incontro con Monti a Palazzo Chigi, poi una visita a Giorgio Napolitano al Quirinale. La cancelliera ha telefonato sia al Professore sia al presidente della Repubblica per spiegare che si è vista costretta ad annullare il bilaterale in Italia per "sviluppi politici attuali". Mercoledì sera la procura di Hannover ha, infatti, aperto un’inchiesta nei confronti del presidente per "interesse privato in atti di ufficio": su Wulff pesa l’accusa di avere ottenuto un prestito di 500mila euro da un imprenditore amico con un tasso di favore del 4 per cento. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la notizia di tre pernottamenti in un albergo dell’isola di Sylte di 258 euro l’uno. Una somma che sarebbe stata pagata da un imprenditore e che l'ex governatore della Bassa Sassonia assicura di aver rimborsato in contanti.

"Ho deciso di dimettermi per cercare di risolvere quanto prima la situazione", ha spiegato lo stesso Wulff durante la conferenza stampa. A Palazzo di Bellevue il capo dello Stato si è presentato con al suo fianco la moglie Bettina. "Lascio la strada libera al mio successore - ha spiegato Wulff - ho fatto errori ma sono stato sempre in buona fede. Negli ultimi mesi ho subito una serie di pressioni, da cui io e mia moglie siamo stati ferit". Il presidente tedesco ha voluto ringraziare comunque tutti i suoi collaboratori, ma soprattutto la sua seconda (e attuale) moglie, "da sempre convinta di una Germania moderna e audace e che mi ha dato sempre un grandissimo sostegno". Subito dopo la cancelliera tedesca ha preso atto con "dispiacere" e "rispetto" della decisione di Wulff: "Il nostro stato di diritto prevede che siamo tutti uguali davanti alla legge". Adesso la Merkel cercherà un "candidato comune" che sia sostenuto sia dalla coalizione sia dall'opposizione.

In Germania è un vero terremoto. Nei giorni scorsi oltre ai partiti dell’opposizione anche nei settori della maggioranza di governo era venuto meno il sostegno politico al capo dello Stato. Anche il partito liberale ha già preso chiaramente le distanze.

"Per rispetto alla massima carica che ricopre, Wulff deve adesso trarre le conseguenze", aveva dichiarato il vicepresidente del land dello Schleswig-Holstein, Heiner Garg. Un alto esponente della Csu bavarese, partito fratello di quello della Merkel, aveva dichiarato che è "inimmaginabile un presidente che si rechi in procura". Da qui la decisione di dimettersi.

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