«Stare da sola mi costringe a pensare». Il segreto di Francesca Schiavone è tutto qui e solo così si può spiegare l'approdo ai quarti di finale di Wimbledon, prima volta in carriera a 29 nni. La Leonessa ha sbranato anche Virginie Razzano per 6-2, 7-6 e ora se la vedrà con la russa Dementieva. Ma il fatto è che Francesca non solo migliora il suo record personale ma diventa la terza italiana di sempre a raggiungere i quarti di finale a Church Road, dopo Laura Golarsa (1989) e Silvia Farina (2003).
Francesca è maturata - lo ha detto lei - «e che importa che questo sia arrivato a questa età. Io sono soddisfatta di tutto quello che ho avuto». Ovvero i quarti a Parigi (2001) e New York (2003), più una vittoria in Fed Cup con le azzurre che si potrebbe anche replicare quest'anno, sorelle Williams permettendo. Intanto però dopo aver lasciato il suo storico coach Panajotti e aver tentato inutilmente un approdo in Spagna sotto la guida di Urpi, ecco che Francesca è esplosa sul serio ballando da sola, con umiltà, carattere, concentrazione. «E questa è la mia qualità migliore adesso: resto concentrata punto su punto. E persino quando parlo con voi giornalisti».
Per fare la storia, sua e del tennis italiano che a Wimbledon ha avuto in semifinale solo Nicola Pietrangeli 50 anni fa, c'è da battere la biondina russa, la stessa Elena Dementieva - testa di serie numero 4 - che ogni tanto si imbatte nelle sua fragilità. Proprio come faceva Francesca prima di Wimbledon.
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