Ride poco Luis Enrique (nella foto), è un duro con la faccia da torero che non ha paura di niente e nessuno. Neanche di Totti, che se non fosse stato per la piazza l’avrebbe già mandato in pensione anticipata a giocare con Chanel. A differenza di Gasperini sta provando a far giocare bene la Roma come una squadra spagnola che non butta mai la palla. È la nuova rischiosa tendenza che fa tornare di moda Liedholm e Sacchi, quelli prima di Guardiola, Del Bosque e Prandelli. Solo per questo Luis ha a disposizione qualche settimana in più per evitare l’esonero rispetto al collega interista. Se la Roma perde sabato non succede nulla perché«c’è un progetto».Lo ha ribadito ieri Di Benedetto che ha rinnovato la fiducia al tecnico auspicando però l’arrivo di «qualche risultato». Già, i risultati: il tempo stringe e la gente mormora. Dove sta Lamela? Questa squadra non vince mai, che poi in Italia è l’unica cosa che conta. Sostiene Marione, capotifoso: «Il possesso palla va bene, ma qui nessuno tira in porta e ’sto portiere sarà pure bravo coi piedi ma nun para». Ma c’è soprattutto la questione dei senatori offesi; da ieri la piazza chiede l’utilizzo di Pizarro,Borriello e Taddei,i rejetti col muso che col Cagliari t’avrebbero fatto vincere. Magari. Infine, quella voglia matta di far giocare solo gli spagnoli che saranno pure bravi con i piedi ma che (vedi Bojan) ci mettono poco ardore o poco raziocinio (Josè Angel). Infine l’oggetto misterioso Lamela, pronto ma invisibile.
Lo spagnolo non si piega? La graticola è servita.Ci pensa De Rossi a cavarlo d’impaccio, vivrà di rendita: «Luis Enrique è leale, innovativo, coraggioso. Che volete di più? Non credo che si riesca a vincere quest’anno, però bisogna sostenere questo progetto basato sul possesso palla e il gioco offensivo». Questo spagnolo ha, evidentemente, carisma da vendere: «Si è sempre comportato correttamente con noi, con i senatori e con i giovani, dice le cose in faccia. Lo apprezzo molto per questo». La chiave è il progetto.Per questo«è difficile - aggiunge il centrocampista - pensare di poter alzare un trofeo già nel 2011-2012. Tocca programmare in vista dei prossimi anni e sostenere l’allenatore».Dunque,da oggi i tifosi della magica si mettano l’animo in pace. Quanto all’eliminazione dall’Europa League (una competizione che a giugno ha l’appeal della Champions e a settembre diventa una vetrina per i panchinari), non si fanno certo drammi.«Tra l’altro ci consente di evitare qualche trasferta europea e questo, alla lunga, ci aiuterà...». Sabato sera l’occasione per rifarsi nella splendida cornice di San Siro, De Rossi non ci casca: «È presto per capire chi farà bene o no. Roma e Inter stanno vivendo una storia simile, con cambio di allenatore e mentalità, stanno rischiando e serve pazienza». Sarà.
Nel frattempo i quotisti di Unibet hanno aperto il gioco sul numero di allenatori che alcune squadre di Serie A faranno fuori quest’anno. E per Roma e Inter, ko alla prima di campionato, le quote parlano di almeno un cambio in corsa, un’opzione che, informa Agipronews, si gioca a 1,90. L’ultima spiaggia è dietro l’angolo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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