È un dato di fatto: gli anni ’70, per la politica e la socialità, hanno rappresentato uno spartiacque tra il passato e il futuro. È stato il decennio dove tutto sembrava possibile ma, soprattutto, il periodo della libertà sessuale, dei movimenti femministi e (come per gli anni ’80) è stato un periodo floridissimo per la musica, soprattutto per quella rock. Dai Black Sabbath ai The Who, passando per i Pink Floyd e i Dire Straits, gli anni ’70 sono ricordati anche per il grande fermento del panorama musicale. E, la nuova serie tv di Amazon Prime Video, in streaming dal 3 marzo, cerca di fotografare quel periodo così denso con la storia di Daisy Jones and the Six. Tra realtà e "falso storico", la miniserie dal grande cast e dalle ottime interpretazioni, affonda a piene mani nella tradizione di quel decennio per raccontare la nascita, l’ascesa e la discesa di una rock band, fagocitata dal successo e dissidi interni.
10 gli episodi previsti per Daisy Jones e The Six che arrivano in streaming a cadenza settimane fino al 24 marzo. Una serie di ottima fattura – come abbiamo potuto notare dalle prime immagini in anteprima – che miscela con sagacità la Storia al racconto di una generazione che, in quei sfavillanti anni ’70, credeva ancora di conquistare il mondo e di poter realizzare tutti i loro sogni. Quei sogni sono stati cavalcati da Daisy e Billy, cantanti e scrittori, che sono stati capaci di essere l’immagine di una generazione che tra "sesso, droga e rock & roll" ha lasciato un’impronta nella cultura popolare. Una serie che merita di essere vista? Assolutamente sì, e ora vi spieghiamo il perché.
Quei favolosi anni ’70 a Los Angeles
La storia prende forma quando i membri della band sono adulti, quindi si parte dalla fine per raccontare l’inizio. E la strada è tutta in salita. I componenti, come in una sorta di intervista, si raccontano per la prima volta e davanti alle telecamere rivelano quanto sono stati belli e difficili gli anni sul palco, tra concerti e canzoni scritte al chiaro di luna. I Daisy Jones e The Six hanno registrato un solo album prima di sciogliersi, ma quell’unico album di studio è stato di così grande successo che quella band, nata nei club di Los Angeles, oggi è riconosciuta come la più grande di tutti i tempi. La storia non arriva subito al dunque, anzi si prede i suoi ritmi e con calma comincia a raccontare come Daisy e Billy si sono conosciuti e, soprattutto, come hanno raggiungo il successo, arrivato per una fortuna quasi insperata. Daisy fin da bambina sogna di fare la cantante e nella musica ha trovato un mondo più accogliente, rispetto a quello in cui ha vissuto. Billy invece è una vera e propria testa calda. Con una famiglia molto povera, insieme al fratello e a un gruppo di amici, rincorre il sogno della musica, consapevole di avere le qualità per raggiungere i suoi obbiettivi. È nel suo viaggio verso Los Angeles che Billy ha la possibilità di diventare un cantante e un songwriter a tutti gli effetti.
Eccessi, vizi e virtù dei giovani sognatori
È una serie ibrida quella di Daisy Jones e The Six. Vuole essere sia una fotografia degli anni ’70 che una finta docu-fiction. Infatti, tutta la storia - con i suoi annessi e connessi – viene raccontata dai protagonisti stessi durante un’intervista e, a cuore aperto, si rivelano senza peli sulla lingua. La storia assume una tale potenza che è impossibile staccare gli occhi dallo schermo. Billy e Daisy, come gli altri componenti della band, oltre a rivelare quanto sia stato difficile emergere nel panorama musicale del periodo, non lesinano nei dettagli di vita personale. Infatti, a quel bellissimo ritratto di un decennio fatti di grandi cambiamenti socio, politici e culturali, emerge anche l’immagine di una gioventù molto diversa da quella attuale che, con i suoi eccessi, i vizi e le virtù, dovrebbe essere solo presa in esempio. Lì, nel 1971, i sogni contavano ancora a qualcosa. C’era la voglia (e la forza) di poter osare e di pensare a un futuro radioso perché tutto, anche l’impresa impossibile, poteva essere realizzabile. E la band, nonostante abbia avuto vita breve, quel successo, alla fine, lo ha raggiunto.
Sam Clafin, divo di una generazione
A un’ottima regia si contrappone una sceneggiatura di ferro che, episodio dopo episodio, aggiunge un pezzo al puzzle narrativo. E a un bellissimo panorama degli anni ’70, si affianca una recitazione ben al di sopra delle aspettative che ha reso la serie tv molto coinvolgente. Danielle Riley Keough brilla di luce propria in un ruolo costruito sulle sue solide spalle. L’attrice torna da protagonista dopo il successo ottenuto con The Girfriend Experience. Ma la vera perla è Sam Clafin. L’attore di Hunger Games e di Io prima di te rappresenta a pieno titolo la generazione degli anni ’70. Bello e dannato, incarna il mito del rocker che perde persino se stesso pur di raggiungere il successo.
Perché vedere la serie tv?
Gli amanti della musica rock troveranno pane per i loro denti, ma non solo. Daisy Jones and The Six è un qualcosa che va ben oltre la semplice ricostruzione storica. È un’ode (imperfetta) a un decennio i cui echi restano ancora visibili nella nostra contemporaneità. Piace la miscela del falso documentario con la finzione narrativa e convince per una buona alchimia tra storia e musica.
Prima c’era l’omonimo libro
Se la nuova serie di Amazon Prime Video sarà un fenomeno è presto per dirlo. Nonostante qualche piccolo scivolone è un prodotto che piacerà alla massa. È originale nella messa in scena ma vive grazie al romanzo omonimo di Taylor Jenkins Reid del 2017, qui in Italia pubblicato grazie alla Sperling & Kupfer. Il libro, che anche nel nostro paese è diventato un vero e proprio fenomeno editoriale, è un racconto di cuore e di pancia su un’epoca che fu. La serie conversa tutto lo spirito (e anche il prologo) del romanzo, prendendosi alcune libertà che risultano essere funzionali per la release finale.
Una serie ispirata alla vita dei Fleetwood Mac
C’è un po' di vita vera in Daisy Jones and The Six. Come ha rivelato l’autore del libro in un’interista rilasciata per il lancio del romanzo, la storia non è frutto solo di un’attenta ricerca. Pare che sia vagamente ispirata alle vicissitudini dei Fleetwood Mac, band londinese che si è formata nel 1967 e che, per l’appunto, è implosa nel 1971. Pare che l’autore sia stato folgorato da un documentario sulla band visto in tv, e la visione lo avrebbe spinto a creare una storia di finzione ma radicata nella realtà.
Come vedere gli episodi di Daisy Jones and The Six
I 10 episodi che
compongo la prima stagione arrivano dal 3 marzo su Amazon Prime Video a cadenza settimanale. La serie tv può essere vista sottoscrivendo un abbonamento oppure con un periodo di prova gratuita di 30 giorni cliccando qui.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.