Sgarbi contesta ancora Sala: "No alla passerella volante"

Sgarbi contesta ancora Sala: "No alla passerella volante"

Non c'è due senza tre. Dopo aver dichiarato che tra le sue priorità c'è il trasloco della Pietà Rondanini di Michelangelo dall'Ospedale spagnolo alla sala degli Scarlioni dove si trovava originariamente, sempre all'interno del Castello, e dopo aver dichiarato battaglia per difendere lo stadio Meazza a rischio demolizione, ora il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi vuole stoppare la passerella di cristallo che dovrebbe collegare il primo e secondo Arengario in piazza Duomo a quasi venti metri di altezza. Rientra nel progetto per il raddoppio del Museo del '900- «Non so a chi sia venuta l'idea di collegare l'Arengario attraverso una passerella volante - ha affermato due sere fa all'evento Direzione Nord al Palazzo delle Stelline. ««Aspetto di indicare il nuovo sovrintendente di Milano che risponda a principi di rispetto delle regole che sono scritti» avverte.

Le prime uscite di Sgarbi sulla Pietà e sullo stadio hanno già portato il sindaco Beppe Sala a scrivere una lettera formale al premier Giorgia Meloni per aver «chiarimenti» in merito alle deleghe del sottosegretario, al momento non ha ancora ricevuto una risposta da Roma. Ma il vulcanico Sgarbi, ex assessore alla Cultura di Milano durante la giunta Moratti, non fa passi indietro. Anzi. «Ho in mente di difendere Milano da aggressioni come quelle del sindaco» Beppe Sala - ha ribadito a proposito dello stadio -. Non si capisce in nome di quale principio debba essere abbattutto: non riesco a capire. E così ho richiamato al rispetto della legge e ho chiesto ai funzionari di individuare un vincolo. Pensare che due presidenti di squadre, uno cinese e uno americano, vogliano far distruggere San Siro mi sembra qualcosa di inaccettabile.

Quel monumento rimarrà». Collegato in streaming all'evento anche Morgan. Sgarbi vuole assegnargli un ruolo al Ministero, ribadisce che «può essere uno strumento utile per mantenere il collegamento tra musica e giovani».

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