Un rumore secco e si spezza il perno della giostra a catene, familiarmente chiamata «calci in culo», e si scatena il panico. Quindici seggiolini vengono «sparati» in aria e con loro altrettanti ragazzi che finiscono poi a terra. Per fortuna latterraggio è «morbido», non cadono sullasfalto, e se la cavano tutti con leggere ferite, qualche contusione e tanto spavento.
Domenica sera, manca poco a mezzanotte, è in corso la festa patronale di Lissone, da una settimana in Piazza Degli Umiliati, dove una volta la settimana gli ambulanti sistemano le loro bancarelle, ci sono le giostre. E il gioco dei seggiolini da spedire a forza di gambe ad afferrare la coda del pupazzo, rimane sempre tra i più gettonati. Fino a quando ecco lincidente. Il perno di ferro si rompe come fosse cartone. I giovani schizzano per aria urlando. Rotolano sul campo, sono malconci. Faticano a rialzarsi, sconvolti e sotto choc.
Al momento la tragedia sembra davvero grossa. In Piazza degli Umiliati cominciano a pullulare i lampeggianti blu e bianchi delle autoambulanze. I volontari del pronto soccorso caricano i feriti sulla barella e partono verso gli ospedali di Vimercate, Desio, Monza e Carate Brianza. I medici del pronto soccorso sono allertati. Nelle strutture sanitarie i feriti sono sottoposti alle cure del caso. I feriti, quasi tutti di Lissone, dovrebbero cavarsela in dieci-quindici giorni. Solo un venticinquenne è in condizioni più gravi: è ricoverato e prima di rimettersi in forma dovrà attendere una trentina di giorni.
Arrivano i carabinieri della compagnia di Desio, ai quali spetta il compito di aprire uninchiesta per capire le cause della sciagura per fortuna solo sfiorata. La giostra è di un quarantaquattrenne residente a Caravaggio, in provincia di Bergamo. Luomo è sentito dagli inquirenti. Dice dessere coperto da una polizza assicurativa e conferma che il cardine centrale della ruota si è rotto per cause ancora tutte da accertare. Stando al giostraio era stato collaudato di recente e tutto sembrava perfettamente a norma.
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