Si tratta sul contratto Fuori i fannulloni

Il ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta ieri ha rassicurato i sindacati: «Dalle prossime settimane, prima dell’estate, si aprirà la stagione contrattuale per il rinnovo del secondo biennio del pubblico impiego». Parole attese dai dipendenti pubblici che, però, fanno seguito a un piano per l’amministrazione dai contenuti radicali. La soppressione degli enti con una dotazione organica inferiore alle 50 unità, la «class action» contro la pubblica amministrazione, limiti alle consulenze e al lavoro flessibile negli uffici dello Stato e degli enti. Poi altre misure che rappresentano un giro di vite sui dipendenti. Si potrà ad esempio licenziare per scarso rendimento, per la falsificazione di attestati di presenza falsi e per la presentazione di certificati medici falsi.

Vita dura anche per chi arreca «gravi danni al normale funzionamento degli uffici», per «incompetenza professionale o inefficienza». Anche per loro scatterà il licenziamento oppure saranno messi «a disposizione». Insomma, chi rompe paga.

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