"Sicurezza integrata", i Comuni lombardi investono in tecnologia

Ricerca dell'Anci presentata a Sicurezza 2017: il 93% delle amministrazioni locali privilegia la videosorveglianza. Servono maggiore coordinamento e condivisione fra enti locali e istituzioni. Alleanza con imprese e cittadini

"Sicurezza integrata", i Comuni lombardi investono in tecnologia

Sistemi di sicurezza sempre più diffusi e utilizzati nei Comuni della Lombardia con grandissima preferenza (93%) della video sorveglianza integrata e sempre maggiori investimenti in questi sistemi. E’ lo scenario emerso dall’indagine presentata a Sicurezza 2017 in Fiera Milano, da Anci Lombardia per analizzare il livello di diffusione delle tecnologie di security per garantire la sicurezza dei cittadini nei Comuni della regione (campione di 912 Comuni, corrispondenti al 60% del totale e al 69% della popolazione lombarda).

Dimostrazione della fiducia condivisa da parte dei responsabili della sicurezza urbana - comandanti di Polizia locale e amministratori - che ritengono che l’adozione di tecnologie avanzate sia di grande importanza per la prevenzione dei rischi legati alla sicurezza. E molti comuni - circa il 70% - nell’ultimo anno e mezzo hanno deliberato deliberato o approvato spese per sistemi tecnologici per la sicurezza: acquisti, aggiornamenti o integrazioni dei sistemi esistenti. L’80% delle amministrazioni, in accordo con le opinioni espresse dai responsabili di settore, ha scelto il sistema di videosorveglianza integrata, mentre un Comune su tre (31,3%) ha scelto di dotarsi o integrare il sistema di controllo degli accessi. A deliberare importi di spesa sono stati principalmente i Comuni di medie dimensioni, principalmente per una cifra compresa tra dieci e quarantamila euro.

Se aumenta il livello di sicurezza, quando i sistemi si evolvono e diventano “smart” va però presa in considerazione l’importanza della protezione dei dati raccolti dai dispositivi, che devono essere tutelati. Tema su cui occorre fare di più perché solamente poco più della metà dei Comuni censiti dispone di un sistema di cyber security e c’è scarsa sensibilità nei confronti della sicurezza informatica. A dimostrazione della complessità della sfida da affrontare: tenere sotto controllo la viabilità nei centri urbani, tutelare il patrimonio pubblico, sorvegliare le aree isolate, fungere da deterrente contro la criminalità e consentire la realizzazione di eventi in sicurezza, sono alcune tre le attività che le amministrazioni locali devono strutturare per garantire sempre maggiore sicurezza ai cittadini.

Le nuove tecnologie, soprattutto alla luce del recente Decreto Minniti sulla sicurezza delle città – diventato legge ad aprile 2017 –, si confermano un tema importante intorno al quale organizzare formazione specifica e nuove possibilità di coordinamento territoriale. Così, le aziende che offrono tecnologie avanzate nel campo della security sono chiamate da sindaci ed enti locali a diventare interlocutori, e non solo fornitori, per la creazione di sale operative in grado di monitorare più Comuni di un territorio e studiare mappature del rischio in alcune aree proponendo progetti di sorveglianza specifica.

Tecnologie avanzate che rendono ancora più indispensabile il fattore umano: così, mentre diventa fondamentale l’aggiornamento di figure come i vigili urbani, si afferma una più stretta collaborazione tra gli enti locali e le altre istituzioni (Prefetti, Regioni, associazioni di comuni) con progetti concreti e condivisione tra gli amministratori pubblici. Tenendo anche conto del tema più generale della sicurezza dei territori legato al coordinamento con forze dell'ordine, vigili del fuoco, Protezione civile).

E se la sicurezza diventa sempre più integrata, sono i cittadini a costituire una nuova chiave di lettura delle strategie di prevenzione: da una parte, infatti, i privati possono mettere a disposizione le proprie dotazioni di sicurezza per coordinarne l’utilizzo attraverso piattaforme condivise con le forze dell’ordine locali, dall’altra, la consapevolezza e la responsabilizzazione degli abitanti di un centro urbano crea il presupposto per nuovi

paradigmi di sicurezza partecipata, con iniziative specifiche, come gli assistenti civici, volontari informati in grado di monitorare il territorio e prevenire alcuni tipi di attività criminali.

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