Non cè alcun problema sicurezza a Roma. La «colpa» del disagio diffuso tra i romani sarebbe, invece, dei cittadini troppo impauriti. La dichiarazione, paradossale quantomeno, è dellassessore Touadi proprio durante il consiglio straordinario sulla sicurezza che si è tenuto ieri pomeriggio in Campidoglio. «Roma è una città sostanzialmente sicura - le parole, beffarde, di Touadi - come certificano le indagini di Censis, Istat, Università e Osservatorio regionale. Ma la percezione di insicurezza è in crescita». Come se, solo nellultimo anno, non si fossero verificate le morti di Vanessa Russo, Luigi Moriccioli e Giovanna Reggiani e le aggressioni al regista Giuseppe Tornatore e al giornalista Lamberto Sposini. Nellaula di Giulio Cesare ieri cerano anche il prefetto Carlo Mosca, il questore Marcello Fulvi, i comandanti provinciali dei carabinieri, Vittorio Tomasone e della finanza Giuseppe Zafarana.
Tante parole da parte della maggioranza, ma nessuna proposta concreta per arginare il fenomeno. Il sindaco Veltroni ha parlato, genericamente, di «politiche sociali e culturali» e di «ricostruire un sistema di valori». Secondo lassessore Toaudi, invece, «bisogna mettersi in mezzo tra due fragilità. Quella dei cittadini romani che si sentono insicuri e quella degli immigrati che hanno bisogno di uscire dalla precarietà». A giudizio del prefetto Mosca, «cè bisogno di una politica integrata per dare risposte concrete per combattere il crimine e accogliere chi vuole stare nel nostro Paese».
Ancora più assurda la strada intrapresa dal sindaco per difendersi. Comparare i propri insuccessi con quelli altrui. «I dati riportati pochi giorni fa dal Sole 24 ore - le parole di Veltroni - dimostrano che Roma ha meno omicidi e rapine sul numero degli abitanti di quanti ne abbia una città amministrata dal centrodestra come Latina».
Lopposizione, invece, ha chiesto a gran voce le dimissioni di Toaudi. «Non è una richiesta strumentale - ha detto il presidente della federazione romana di An Gianni Alemanno - ma di autentico sdegno. Siamo sconcertati dal vuoto assoluto della relazione dellassessore alla Sicurezza. Dopo tutto quello che è successo, non ha detto nulla di nuovo. Si è appellato a un patto per la sicurezza che non è mai stato attuato. Così come i villaggi della solidarietà mai individuati». Tre gli interventi del centrodestra che hanno portato proposte concrete al dibattito. Per Fabio Schiuma (La Destra), «serve il numero chiuso per gli stranieri e la possibilità di prendere le impronte digitali».
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