Luca Fazzo - Enrico Lagattolla
Milano - Il tariffario delle partite da «aggiustare». Il ruolo di Beppe Signori nel «clan dei bolognesi». Un passaggio che sembra scagionare in pieno Francesco Totti. Un altro che tira in ballo i giocatori dell’Inter per la combine della partita col Lecce. Le malefatte del portiere Paoloni. E sprattutto un mondo affollato di trafficanti, di imbroglioni e persino di false identità: dove quando parli con qualcuno via Internet non sai, in realtà, con chi stai davvero parlando, e chi ti sta davvero raccontando come andranno a finire le partite. Il verbale di interrogatorio di Massimo Erodiani, allibratore abruzzese, è il primo, vero squarcio dall’interno del mondo del calcioscommesse investito dall’inchiesta della Procura di Cremona. Sbattuti in galera, i protagnisti del racket si sono precipitati a pentirsi e a collaborare con gli inquirenti, conquistandosi in blocco la scarcerazione e ponendo le basi per nuovi sviluppi. Ecco cosa dichiara Erodiani al pm Roberto Di Martino nell’interrogatorio dell’8 giugno scorso.
Il sonnifero di Paoloni «Cremonese-Paganese dovevafinire con la vittoria della Paganese in trasferta. Per la verità io non ero molto convinto di questa possibilità di far vincere la Paganese in quanto era una squadra molto modesta, l’ultima in classifica che faticava a superare la metà campo. Il sabato prima della partita Pirani mi ha riferito che Paoloni (Marco Paoloni, portiere della Cremonese, ndr ) era impazzito e aveva intenzione di addormentare la sua squadra, Pirani aveva già effettuato il fax con il quale aveva trasmesso la ricetta ad un tabacchino di Cremona e pertanto ipotizzo che fosse d’accordo».
Le pretese dell’Albinoleffe «Ricordo che Parlato mi disseche la squadra dell’Albinoleffe voleva venire a perdere a Pescara ma pretendeva 100mila euro. Pertanto Parlato si domandava come procurarsi la cifra per la corruzione, Ricordo che io cercai di farla contenere in 60mila euro, l’Albinoleffe non accettò ».
Il risultato di Fiorentina-Roma «A partita Fiorentina-Roma in corso, Paoloni mi ha telefonicamente ed accidentalmente riferito che quest’ultima partita si sarebbe conclusa con “ un sacco di goal”. Pertanto il risultato di Inter-Lecce e la confidenza su Fiorentina-Roma provenivano da Paoloni anche se quest’ultimo mi aveva riferito di avere appreso queste cose proprio dal Corvia». Sarebbe dunque Daniele Corvia, capitano del Lecce, il «capitano giallorosso» che era citato in alcuni passaggi dell’inchiesta e che era stato identificato con Francesco Totti.
La chat misteriosa Come fonte di buona parte delle sue notizie, Erodiani indica una chat (ovvero una conversazione via Internet) intrattenuta con un utente che si presentava come Daniele Corvia, capitano del Lecce. Ma altri indizi fanno pensare che dietro l’utente non ci fosse davvero Corvia ma un altro esponente del giro, forse il solito Marco Paoloni.
Quelli dell’Inter sapevano Erodiani dice che il suo complice Marco Pirani vantava contatti «con i dirigenti dell’Inter ». Ma il passaggio più inquietante è quello relativo alla partita Inter-Lecce, riferito a Erodiani dall’utente che si presenta come Daniele Corvia: «Ha aggiunto che in realtà quando si sono trovati i giocatori del Lecce insieme ai giocatori dell’Inter nel tunnel prima della partita quelli dell’Inter si sono mostrati a conoscenza della combine. Inoltre l’accordo sarebbe stato nel senso non soltanto dell’Over, ma anche di una segnatura del Lecce prima dell’Inter. L’accordo era Over 3 e mezzo. Preciso meglio: l’accordo che ho descritto già esisteva e quando c’è stato questo incontro nel tunnel sono emersi elementi di ripensamento. Secondo quanto mi ha riferito il sedicente Corvia i giocatori del Lecce per non fare brutta figura avrebbero chiesto di fare gol per primi, ma i giocatori dell’Inter non avrebbero accettato».
Le tariffe Racconta Erodiani che «il gruppo di Bologna, costituito da Bruni, Giannone e Signori, finanziava le partite si sere A, B, e i posticipi di serie C, nel senso che metteva a disposizione le seguenti somme per la corruzione dei calciatori: per le partite di serie A versavano 300mila euro. Per le partite di B versavano 120mila euro e per la serie C versavano 40mila/ 60mila euro. Le suddette persone non avevano un rapporto diretto con le persone da corrompere nel senso che noi portavamo già la partita combinata e loro si impegnavano a mettere a disposizione queste somme che sarebbero state versate da loro il giovedì successivo». Ancora, «Bellavista ci ha presentato un gruppo che era già operativo e che investiva su 7-8 partite l’anno, non so dire da quanto tempo».
L’America è vicina «Prendo atto - continua Erodiani - sia da quanto ha affermato Parlato sia dalle intercettazioni, che sembra dedursi un coinvolgimento di Doni dell’Atalanta attraverso Santoni. Non sono a conoscenza di questi rapporti anche se li ritengo non improbabili, in quanto era emerso addirittura da una persona che si trovava a New York che la partita (Atalanta-Piacenza, ndr) sarebbe finita con un 1 e un Over».
I timori di «Beppe gol» In un altro interrogatorio, quello del commercialista Manlio Bruni, emerge un episodio inquietante. Beppe Signori sarebbe stato l’intermediario con gli scommettitori asiatici. L’ex bomber «aveva garantito con i suoi referenti per Singapore di avere gli assegni in mano e questo bastava ». Ma dopo il flop della combine su Inter-Lecce, il rapporto si incrina.
«Qualche giorno dopo la fine della partita - racconta Bruni -Signori cominciò a essere pressato dagli asiatici per il pagamento della puntata: ci disse che c’era il rischio che quelli di Singapore venissero a darci una lezione, così cominciarono le telefonate e gli incontri con Massimo Erodiani per cercare di risolvere la situazione ed Erodiani e Antonio Bellavista promettevano di recuperare tramite partite successive, come Siena e Sassuolo».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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