Sullo scambio di battute tra il capitano Francesco Schettino e Gregorio De Falco, si è detto tutto e il contrario di tutto. Si è detto che Schettino è un vigliacco, che De Falco è un eroe. Che il comandante della Concordia non è un vigliacco. E De Falco è soltanto uno che ha fatto il suo dovere.
In molti hanno avvalorato questa seconda ipotesi. Tra i sostenitori della "normalità" di De Falco anche il Sindacato capitani lungo corso, che ha rilasciato oggi un commento sulla vicenda del naufragio. Secondo il sindacato la demonizzazione di Schettino sarebbe stata decisamente eccessiva. "Se Schettino non fosse andato in confusione dopo l’impatto - dice il presidente dell'Uslac, Antonino Nobile - non parleremmo di un mostro ma di un eroe che ha salvato quattro mila vite".
L'idea di sospendere Schettino, sempre secondo l'unione sindacale, non sarebbe neppure al vaglio. "Non ce lo sognamo neanche", dicono, riservandosi di valutare "a indagini concluse". E sottolineano: ci sono più morti nel weekend che in questo naufragio.
Su De Falco il sindacato ha le idee altrettanto chiare. Non solo non è un eroe, ma "ha fatto una cosa disdicevole, ha divulgato ai quattro venti una frase sensibile e particolare che avrebbe dovuto mettere a disposizione soltanto della magistratura". In più si sarebbe "messo anche l’aureola quando ha detto di aver fatto solo in suo dovere. Questo sarebbe un eroe? Eroe del ca...".
De Falco ha una colpa ulteriore: "Ha dato indicazioni cervellotiche e impraticabili, ha detto a
Schettino di andare a bordo ma era impossibile perché c’era una sola biscaggina da cui stavano scendendo i passeggeri e, per salire, avrebbe dovuto fermare il flusso dei naufraghi che abbandonavano la nave".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.